editoriale

“La più grande noia del weekend”

Noia. Una noia che pervade un campo di calcio per novanta minuti, in cui la gente si appisola come se stesse seguendo uno di quei programmi notturni alla ‘Marzullo’. Terzo posto ormai archiviato e addio rilancio in chiave Champions....

Alessandro De Felice

Noia. Una noia che pervade un campo di calcio per novanta minuti, in cui la gente si appisola come se stesse seguendo uno di quei programmi notturni alla 'Marzullo'. Terzo posto ormai archiviato e addio rilancio in chiave Champions. Giusto cosi se non si riesce neanche a spaventare l'Atalanta in casa. Squadra che senza la penalizzazione avrebbe un punto in meno di noi.ANTE - POST. E' una partita facile da riassumere questa, il leit motiv è lo stesso dal primo all'ultimo minuto: non accade nulla di nulla. Nel primo tempo l'unica emozione potrebbe portarla Milito su calcio di rigore, invece riesce nell'impresa di batterlo peggio che a Verona. Un rigore molle, lento che Consigli riesce tranquillamente a deviare in calcio d'angolo. Poi di li uno sterile possesso palla che non porta mai veri pericoli alla porta atalantina. Cambiasso arranca in mezzo al campo, quasi timoroso di sbagliare un intervento o un passaggio; Milito fa altrettanto non riuscendo a realizzare uno stop decente che sia uno o una triangolazione. Nel secondo tempo la noia continua ad imperare e nonostante i cambi di Ranieri, la sostanza non cambia. Entrano Faraoni, Zarate e Castaignos, ma l'unico a portare un pò di vivacità è proprio l'argentino che tenta il dribbling e il tiro in porta in un paio di occasioni. Sul finire della gara poi invece intervento di Lucio su Gabbiadini in area di rigore, che per nostra fortuna Grava non vede. Sarebbe stata l'opportunità per l'Atalanta per portarsi in vantaggio. Finisce poi la gara sullo 0 a 0 con i tifosi più annoiati che dispiaciuti per lo striminzito pareggio.PUNIZIONI. Una grande squadra ha almeno un paio di specialisti che possano battere le punizioni, noi no. A meno che in campo non scenda Sneijder, vediamo calci da fermo battuti da Maicon e Cambiasso. Non due dai piedi finissimi. Maicon tenta sempre la battuta forte a girare ma se va bene, il pallone finisce in fallo laterale e non in fallo di fondo. Cambiasso ci mette meno potenza invece ed i palloni che piovono nell'area sono difficili da girare in rete.MILITO. E' la faccia dell'Inter di quest'oggi. Sbaglia di tutto e di più e lo si capisce già dopo un paio di minuti. Quando non è giornata non si riesce a fare neanche la cosa più semplice purtroppo. Dopo tante buone prestazioni però un calo è normale che ci sia. Il problema non è lui ma tutti quelli che gli girano intorno.SCHELOTTO. Non è un giocatore dell'Inter ma a Giugno potrebbe diventarlo. Se è quello visto contro di noi oggi, non ci dispereremo se il colpo non dovesse andare in porto. Va bene puntare sui giovani, ma sarebbe meglio prenderli di livello. Aspetteremo con ansia la fine del campionato, per sentire anche la conferenza stampa di Branca che ci spiegherà il modo in cui l'Inter deciderà di agire per il prossimo campionato. Anche perchè sino ad adesso credo che l'abbiano capito in pochi.twitter @marcorizzo1986