L'Italia é un paese basato sul paradosso. Nella tragica giornata in cui Morosini ha perso la vita su un campo di calcio ci siamo dati numerose pacche sulle spalle a vicenda per ribadire come eravamo stati bravi a decidere di fermare lo spettacolo. Abbiamo spento le partite e ripetuto in una sequenza alienante le immagini che ritraevano la sua morte da ogni angolazione possibile e immaginabile e riempiendoci la bocca di ipotesi e suggestioni sul perché e sul per come tutto ciò fosse accaduto. Quando l'unico motivo per cui non riusciamo a darci una risposta riguarda probabilmente quel nostro essere troppo impegnati a sentirci pateticamente immortali.
editoriale
La terra dei cachi
L’Italia é un paese basato sul paradosso. Nella tragica giornata in cui Morosini ha perso la vita su un campo di calcio ci siamo dati numerose pacche sulle spalle a vicenda per ribadire come eravamo stati bravi a decidere di fermare lo...
L'Italia é un paese basato sul paradosso. Un giorno muori e il giorno dopo c'é qualcuno che sta già riscrivendo la tua storia. Solo che non c'entra nulla con quella vera. E allora chi é rimasto e conosce l'esatta posizione delle cose incomincia una battaglia nel nome di un amore e di una giustizia delle quali é facile riempirsi la bocca, meno le giornate. La famiglia Facchetti non si é mai tirata indietro. E' di poche ore fa la notizia che un vizio di forma ha consentito che Moggi venisse prosciolto nel processo per diffamazione aggravata nei confronti di Giacinto Facchetti, avvenuta durante la trasmissione "Notti magiche" in onda su Sportitalia. La querela sarebbe stata presentata in ritardo. In ritardo sui tempi previsti dalla legge. Anche se Gianfelice le frasi pronunciate da Moggi non le aveva sentite in diretta. E appena ne aveva colto la gravità non aveva esitato a muoversi di conseguenza.
L'Italia é un paese basato sul paradosso. Il direttore di Sportitalia, Bruno Bogarelli, aveva pubblicato con largo anticipo rispetto alla sentenza una lettera di scuse formali indirizzata alla famiglia Facchetti. Ecco quanto riportava il comunicato. "In qualità di direttore della trasmissione Notti Magiche e della rete televisiva Sportitalia porgo le formali scuse, mie e della testata che dirigo, alla famiglia Facchetti in riferimento a quanto occorso in data 23.10.2010, qualora nel corso della citata trasmissione Notti Magiche fossero stati trattati argomenti o espresse opinioni dall'allora ospite Sig. Luciano Moggi, presente in studio durante la diretta televisiva, ritenuti offensivi e/o denigratori nei confronti dello stimato e indimenticato capitano dell'Inter e della Nazionale italiana, Sig. Giacinto Facchetti." Evidentemente quanto pronunciato da Moggi aveva la sua gravità. Altrimenti perché esprimere quelle scuse anzitempo?
L'Italia é un maledetto paese basato sul paradosso. Moggi non paga per aver offeso in diretta in una trasmissione sportiva Giacinto Facchetti. Ma sullo stesso Giacinto si può scrivere una relazione a distanza di cinque anni e consegnarla ai posteri sotto forma di atto inderogabile. Palazzi lo ha fatto, ma nessuno ha gridato al vizio di forma. Che più che un vizio assomiglia ad un abuso nei confronti di chi non può più difendersi in nessun modo. In quel caso non é stata riscontrata nessuna irregolarità formale. Nessuna indignazione, nessuno scandalo. Ed essere vivi o morti fa ben poca differenza. Il paradosso in questo é piuttosto equo. Con il rispetto non ha mai avuto nulla a che fare.
Twitter @SBertagna
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