Le pagelle: Sneijder-Alvarez, qualità  al potere. Strama ridà  all’Inter “gli occhi da Tigre”

Julio Cesar 7: Handanovic può prendere nota di come si diventa un grande portiere. Pochi interventi, tutti decisivi.

Maicon 6,5: Lascia il proscenio a Sneijder, Alvarez e Milito ma ci mette grandissima attenzione, soprattutto in fase difensiva. E non è proprio la normalità di questi tempi.

Lucio 6,5: Pronti via e lascia a Danilo tutto lo spazio del mondo per battere Julio Cesar. Poi sale in cattedra e domina.

Ranocchia 6,5: I primi 10 minuti sembrano la prosecuzione dell'incubo. E invece il difensore azzurro tira fuori i cojones e rialza la testa.

Nagatomo 6,5: Motorino inesauribile sulla sinistra, ara la sua zona avanti e indietro per 90 minuti.

Guarin 7: Tante piccole cose da correggere, qualche errore di troppo in fase di appoggio ma una mostruosa presenza fisica in mezzo al campo. Quando il motore girerà a pieni giri, rischia di diventare inarrestabile in mediana.

Stankovic 6,5: Mette in campo tutto quello che ha, lascia il campo come un boxeur suonato dopo 15 round ma onora al meglio la fascia da Capitano.

Cambiasso 6: Pinzi gli va via qualche volta di troppo ma nel complesso gioca una discreta partita. Cala nella ripresa quando forse un po' di riposo non gli avrebbe fatto male.

Alvarez 7: Bisogna uscire dall'equivoco "lento sì lento no" per giudicarlo con serenità. Ha un andamento compassato e questo è assodato. Però la tecnica è quella dei grandi giocatori e il gol del 3-1 una perla "maravillosa".

Sneijder 7,5: Si può discutere se sia o meno un leader, ma questo è il miglior giocatore dell'intera rosa e l'Inter non lo ha mai avuto quest'anno. Oggi c'era: si è visto.

Milito 7,5: Strepitosa partita da pivot offensivo. Distribuisce assist, difende palloni, corre, si sbatte, lotta. Trascinatore

Obi 6: La sua verve può essere fondamentale nel finale di stagione.

Poli, Zarate sv

Stramaccioni 7: L'Inter è andata sotto tante volte in questa stagione e non ha quasi mai reagito. Quando va sotto adesso impiega al massimo cinque minuti per pareggiare. Un caso? Può darsi. Ma l'impressione è che Stramaccioni abbia fatto riacquistare "gli occhi della Tigre" ai suoi ragazzi. L'Apollo Creed di cui aveva bisogno l'Inter per tornare a sentirsi Rocky Balboa.