È una di quelle sere in cui, alla fine, non vorresti mai lasciare il Meazza. Quando fuori non esiste un mondo e tutto ciò che ti serve Ä— dentro quel campo. Ma quanta sofferenza.
editoriale
Mazzoleni ci prova, l’Inter non ci casca. Taider e Nagatomo…
È una di quelle sere in cui, alla fine, non vorresti mai lasciare il Meazza. Quando fuori non esiste un mondo e tutto ciò che ti serve Ä— dentro quel campo. Ma quanta sofferenza. L’inizio non è di quelli da sogno, l’Inter...
L'inizio non è di quelli da sogno, l'Inter funziona a corrente alterna e in attacco non da mai quello strappo decisivo, manca il morso che ferisce mortalmente l'avversario. I nerazzurri si abbassano ad attendere la manovra del Milan, il pressing non è di quelli più asfissianti, mentre Taider e Nagatomo sembrano due imbucati ad una festa di gala, vestiti con bermuda e canotta; inadatti. L'Inter è impaurita, in effetti la partita non ammette errori e gli uomini di Mazzarri giocano con un macigno sulle spalle. Peso, che paradossalmente spazza via l'arbitro Mazzoleni, quando nega un rigore netto a Rodrigo Palacio.
Il secondo tempo: L'Inter sveste l'abito della paura e indossa l'armatura da guerra, Jonathan al primo minuto suona già la sveglia e sugli spalti, si respira un'aria diversa. Tuttavia, Taider continua a convincere poco, se ne fa una ragione anche Mazzarri, che dopo tanti sospiri pazienti e bocconi amari ingoiati per ogni errore del franco-algerino, decide di mandare in campo Mateo Kovacic. L'Inter guadagna campo e inizia a schiacciare il Milan, ma serve la seconda punta: tutto il Meazza la invoca e quando Mazzarri manda dentro Icardi, lo stadio intero si alza in piedi ad applaudire. Passano solo 4 minuti e Palacio con la celebre grazia del tacco, trafigge i rossoneri.
Non è stata una grande Inter, soprattutto all'inizio, quando a dominare le gambe degli uomini di Mazzarri era la paura di sbagliare. Mazzarri dovrà avere il coraggio di osare un po' di più e la sensazione è che inizierà a farlo, non appena avrà tra le mani un centrocampista dalle doti difensive opportune. Un Nainggolan, tanto per intenderci. Intanto godiamoci i 3 punti prima della sosta e la prima vittoria di Thohir da presidente. Ovviamente, per Natale, aspettiamoci il regalo.
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