editoriale

Meglio tardi che mai: a Mazzarri il progetto giovani negato a Strama. Età  media sotto i 25 anni, si può

E’ proprio vero. A volte è più facile dare vita ad un progetto nel silenzio generale che sbandierandolo ai quattro venti. Quando lo scorso anno Andrea Stramaccioni subentrò a Claudio Ranieri, la parola d’ordine in casa Inter era...

Daniele Mari

E' proprio vero. A volte è più facile dare vita ad un progetto nel silenzio generale che sbandierandolo ai quattro venti. Quando lo scorso anno Andrea Stramaccioni subentrò a Claudio Ranieri, la parola d'ordine in casa Inter era "progetto giovani". Da Massimo Moratti allo stesso tecnico nerazzurro, la chiave di lettura di ogni mossa interista sul mercato (almeno fino a fine luglio) era questa.

L'Inter, con Stramaccioni, voleva dare vita ad un progetto ad ampio raggio, che portasse al sostanziale rinnovamento della rosa nell'arco del triennio. E allora ecco i nomi di Lucas, Destro, le possibili promozioni dei Primavera più importanti: giovani pronti e meno pronti che andassero gradualmente a sostituire i veterani ormai logori e comprensibilmente sazi.

Ma, come ricordava il saggio Morgan Freeman in Robin Hood, "non esistono uomini perfetti, solo intenzioni perfette". E così il progetto giovani è stato brutalmente accantonato, con gli arrivi di giocatori importanti e non (Palacio, Cassano, Silvestre, Mudingayi, Gargano) ma certamente non di primo pelo.

Quest'anno, con l'arrivo di Walter Mazzarri, è stato tutto un rincorrersi di allarmi sul futuro dei giovani nerazzurri. "Mazzarri non lavora con i giovani", "Mazzarri punterà tutto di nuovo sui senatori". Il manifesto della nuova era interista sembrava il preludio di una formazione infarcita di vecchie glorie.

E poi che cosa è successo? E' successo che, esattamente in antitesi a quanto avvenuto lo scorso anno, l'Inter alcuni giovani di talento li ha portati a casa. Laxalt è retaggio dell'epoca precedente ma Icardi (19 febbraio 1993) e Belfodil (12 gennaio 1992) sono il segnale di una direzione ben precisa intrapresa dalla società, avallata ovviamente da Mazzarri.

Le trattative più calde dell'Inter in questo momento sono altrettanto emblematiche: Isla (12 giugno 1988), Nainggolan (4 maggio 1988), Dragovic (6 marzo 1991).

L'Inter, paradossalmente, sta allestendo una squadra giovane proprio nell'anno in cui a farla da padrone avrebbero dovuto essere i veterani. Un progetto giovani silenzioso ma che non deve passare inosservato. L'Inter ha bisogno di una squadra "futuribile" e, giocando un po' di fantasia (ma nemmeno troppo), già da quest'anno l'età media della formazione nerazzurra potrebbe essere inferiore ai 24 anni (23,8 con Belfodil accanto a Icardi) o inferiore ai 25 (24,7 con Palacio in coppia con l'ex doriano).

Handanovic (1984), Ranocchia (1988), Dragovic (1991), Juan (1991), Isla (1988), Guarin (1986), Nainggolan (1988), Kovacic (1994), Nagatomo (1986), Icardi (1993), Belfodil (1992)

@danmari83