editoriale

Milinter

“Sarà un anno difficile, lo sappiamo.” Un anno sintetizzabile in quei gol che non entrano. Incredibili occasioni sprecate. Attacca molto nella prima frazione di gara con il Lille, l’Inter. Forse troppo. “Ho ripreso la...

Sabine Bertagna

"Sarà un anno difficile, lo sappiamo." Un anno sintetizzabile in quei gol che non entrano. Incredibili occasioni sprecate. Attacca molto nella prima frazione di gara con il Lille, l'Inter. Forse troppo. "Ho ripreso la squadra dopo il primo gol perché dovevamo gestire la palla e non alzare i ritmi, attaccavamo troppo ma va bene così." Il rischio è quello della coperta troppo corta. Ti sbilanci in avanti, pensi di essere guarito, ma mentre rimiri il palo contro il quale hai steccato la tua occasione gli altri si stanno divorando il campo in un contropiede. No, non siamo guariti. E come potremmo esserlo? Invece che guarire i nostri uomini si infortunano e gonfiano i bollettini di guerra nerazzurri. Fa bene Ranieri a spremere il momento. Chi è disponibile oggi potrebbe non esserlo domani. Assaporiamo ogni singolo istante perché è un istante in meno da qui ai nostri traguardi (qualunque essi siano). Tutto passa per la fatica, la sofferenza, talvolta la frustrazione. Nessun percorso di guarigione è indolore. 

"Milito c'è sempre, crea tante occasioni e stasera non l'avrei tolto per tutto l'oro del mondo. Sarei morto con lui questa sera, l'avrei tolto solamente se si fosse smarrito. Lui c'era, aveva una voglia pazzesca di mandar via la sorte avversa che lo stava colpendo. Era carico, ha voluto lottare fino in fondo ed è stato l'emblema di questa squadra, dei tifosi, del gruppo che voleva vincere." Sarei morto con lui. Non vuole lasciarsi indietro nessuno, Ranieri. La cura prevede una riabilitazione di tutto il gruppo. L'unione fa la forza. Ranieri non ha ceduto all'esasperazione tipica dei tifosi, che potendo lo avrebbero sostituito subito dopo il primo palo. Sicuramente dopo quella palla lanciata alta quasi a voler ribadire un interrogativo drammaticamente urgente. Sarò capace di sbagliare anche questa? Lui invece lo ha tenuto in campo. E chissà se a Milito in un primo momento sarà sembrata una punizione.

Quando la palla è finalmente entrata, quando il Capitano si è liberato di una intera difesa, quando un gesto finalmente noto dal sapore facile ha chiuso il cerchio, la liberazione è stata immensa. Milito deve partire da lì. Dal gol segnato e non da quelli sbagliati. Con lui lo deve fare anche l'Inter. Non deve mollare. All'ennesima traversa centrata deve trovare la forza per affrontare le critiche, dissipare il mormorio poco gentile, sfidare gli sguardi che irridono. Sarà un anno difficile, lo sappiamo. Ma non esistono altre soluzioni per voltare pagina se non questa. Un giorno questo dolore ci sarà utile...