editoriale

MORATTI E L’INTER: L’AMORE CONTA

“Il mattino dopo aver ceduto l’Inter all’indonesiano Thohir, Massimo Moratti si sveglia, si stropiccia gli occhi e si rende conto che non potrà mai più sperperare i suoi soldi. Ed è un duro colpo per uno che ha passato la vita a...

Daniele Mari

"Il mattino dopo aver ceduto l’Inter all’indonesiano Thohir, Massimo Moratti si sveglia, si stropiccia gli occhi e si rende conto che non potrà mai più sperperare i suoi soldi. Ed è un duro colpo per uno che ha passato la vita a comprare gente come Rambert, Vampeta e Quaresma". Apre così il suo pezzo satirico sulla Gazzetta dello Sport di oggi Marco Marsullo, scrittore e tifoso milanista (come da lui candidamente ammesso).

Ed è curioso come nel consueto gioco dell'elenco dei bidoni comprati dall'Inter (vogliamo scommettere che riuscirei agevolmente a fare un elenco altrettanto imbarazzante anche se sfogliassi l'album dei ricordi di Juventus e Milan? Da Blanchard a Jose Mari, passando per Dimas, Viudez e Cardacio) Marsullo inizi proprio da colui che nel 1995 arrivò a Milano insieme a quell'illustre sconosciuto che rispondeva al nome di Javier Zanetti. Almeno l'accompagno dell'Avioncito Moratti lo scelse bene. Glielo vogliamo concedere?

Nel pezzo, sostanzialmente, si immagina un Massimo Moratti depresso per aver perso la sua Beneamata, alla continua ricerca di un'attività nella quale buttare i soldi. E alla fine il presidente, non pago del gruzzolo già "sperperato", decide di ricomprare l'Inter al doppio della cifra incassata da Thohir. "Questo sì che è fare affari. Questo sì che è amore", chiosa Marsullo.

Massimo Moratti ha investito nell'Inter oltre un miliardo di euro. Non sempre in maniera avveduta, non sempre in maniera vincente. Volendo prendere in prestito un termine caro al poker, il presidente è stato spesso considerato un "donk" (un asino).

E poi? E poi si è scoperto che per anni Moratti è stato costretto a sedersi ad un tavolo in cui il mazzo era truccato, in cui gli assi uscivano sempre e solo da una parte. Quanto conta questo nella valutazione della gestione Moratti pre-Calciopoli? Per la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica poco o niente, per chi ha avuto l'accortezza di leggere alcune sentenze processuali tanto, forse tutto.

E dopo? Dal 2006 in poi? Dal 2006 in poi prima l'Italia, poi l'Europa, poi il mondo hanno avuto come colore dominante il nerazzurro. I soldi buttati per Quaresma? Al netto degli acquisti a costo zero di Cambiasso, Julio Cesar e dei 6 milioni spesi per Maicon sembra onestamente ingeneroso puntare il dito su un acquisto per altro imposto da José Mourinho.

E poi arriva il colpaccio duro da mandar giù per i detrattori di Moratti. Quello scambio che chi fa satira sull'Inter non avrebbe voluto vedere mai: Ibrahimovic per Eto'o e 50 milioni di euro. Quella dello svedese è la terza cessione più cara di sempre (dopo C.Ronaldo e Zidane), l'Inter è la terza squadra al mondo per soldi incassati da cessioni importanti (197 milioni di euro, dietro solo a Porto e Arsenal).

E i soldi sperperati? Anche qui le statistiche complicano il lavoro dei detrattori. Inter solo nona tra le spendaccione europee con i suoi "miseri" 135,9 milioni di euro. Lontana dai 155,7 milioni del Milan, ancor più lontana dai 212,7 milioni della Juve o dai 774,5 milioni del Real Madrid.

Eppure negli ultimi anni non ce la siamo passata malissimo. E ora Moratti è al bivio. La crisi pressa, Thohir incalza e lui che fa? Si preoccupa di "imporre" al magnate indonesiano che garantisca all'Inter un futuro radioso, un futuro di alto livello con clausole e postille preparate in maniera certosina.

"L'obiettivo è lavorare insieme per il bene dell'Inter. L'affare si fa se porta un beneficio all'Inter". Dette da uno sceicco o da un magnate russo, queste parole varrebbero poco più di una banconota del Monopoli. Dette da Massimo Moratti hanno un valore enorme, in termini economici e affettivi. Ed è per questo che il tifoso nerazzuro, per abbandonarsi nelle braccia di Thohir, vuole la garanzia di Massimo Moratti. "Se si fida lui ci fidiamo anche noi". Il concetto è chiaro, semplice, cristallino.

Per Moratti conta l'Inter. E se Thohir dovesse venire meno ai suoi impegni, i tifosi hanno la certezza che Moratti ci sarebbe, pronto anche a riprendersi la sua creatura al doppio del prezzo. Perché sì, "questo è amore".