«Partiremo dalle conferme di chi merita di restare. Non è che oggi si farà tutto, c'è un periodo per capire le opportunità che ci sono e che cosa dobbiamo fare». Questo è quello che dice Massimo Moratti, relativamente al futuro dei giocatori nerazzurri e di Andrea Stramaccioni. L'allenatore si è meritato la conferma per l'entusiasmo che è riuscito a riportare nell'ambiente e per i risultati ottenuti sul campo, dovrà continuare in futuro a dimostrare che "la follia" a volte si rivela più azzeccata di tanti calcoli.
editoriale
Moratti: «Resterà chi ha meritato». Ecco i nostri sì e no, giocatore per giocatore…
«Partiremo dalle conferme di chi merita di restare. Non è che oggi si farà tutto, c’è un periodo per capire le opportunità che ci sono e che cosa dobbiamo fare». Questo è quello che dice Massimo Moratti, relativamente al futuro dei...
In base alle parole del presidente, abbiamo passato in rassegna quasi tutti i giocatori dell'Inter, caso per caso, cercando di capire chi potrà essere confermato, chi sarà da valutare e chi invece lascerà con molta probabilità il club nerazzurro. In attesa che il mercato in entrata faccia il resto.
JULIO CESAR – Non è stata una stagione straordinaria per il portiere nerazzurro, che di gol ne ha presi pure troppi, molti per colpa di una fase difensiva non proprio inappuntabile. Nei momenti del bisogno però ci ha messo la faccia, le lacrime, un discorso tutto orgoglio e una buffa linguaccia. Dicono che possa lasciare l’Inter per andare in Brasile, alla Pinetina potrebbe arrivare Viviano. Lui non ci sente: “Sto bene qui e non mi muovo”. Almeno non per ora. DA CONFERMARE.
MAICON – “Se il presidente mi tiene io resto”. Così ci ha risposto il brasiliano quando gli abbiamo chiesto cosa ne sarà di lui. Anche in passato il rapporto del brasiliano con Moratti ha sempre fatto la differenza, al presidente Maic piace un sacco. E’ sempre il primo sulla lista dei partenti, anche quest’estate si parlerà di lui. C’è stato uno strano infortunio a condizionare la sua stagione, un problema alla zampa d’oca del ginocchio, una cosa mai sentita prima. Quando c’è stato la sua spinta non si è sentita troppo, ha fatto qualche cross importante, non si è visto spesso puntare l'uomo e andare via palla al piede a modo suo. Si è un po' riscattato con un eurogol al derby. Potrebbe finire sul mercato e partire di fronte ad una buona offerta, ma il terzino in passato ha dimostrato che quando è in forma è uno dei più forti al mondo. DA VALUTARE.
LUCIO – Dopo stagioni con rendimento altissimo, quest’anno il dinoccolato brasiliano è stato uno dei punti deboli della difesa nerazzurra. Le sue uscite palla al piede se un tempo risultavano dirompenti e temute dagli avversari, quest'anno sono parse allegre scampagnate mosse dal tedium vitae e hanno messo a soqquadro in diverse circostanze l'integrità della già fragile difesa nerazzurra, esponendola a evitabilissime figuracce. Certamente non può partire a braccetto con Samuel nell’11 titolare della prossima stagione. Difficile che si adatti come ha fatto Cordoba nel ruolo di rincalzo difensivo, visto il carattere non proprio da devoto ministrante. DA NON CONFERMARE
SAMUEL – Il più in forma della difesa nerazzurra. Ultimo baluardo, sempre attento, sempre the wall. Ha appena detto sì all’Inter per un altro anno con opzione per il secondo. CONFERMATO.
CHIVU – Pende su di lui l’eterno (e poco avvincente) equivoco su quale effettivamente sia la posizione migliore in campo: centrale o terzino? Nemmeno lui pare avere le idee chiare in merito e spesso, a causa di questa confusione, sul campo ha sciorinato svarioni non degni della sua fama. Dilemmi a parte, la sensazione è che il feeling tra il rumeno e l’Inter sia giunto agli sgoccioli, ne è testimone la ormai annosa querelle sul rinnovo contrattuale: l’Inter non si svena per trattenerlo, lui, guidato da quei Becali Bros nei confronti dei quali Moratti si pone come dinanzi a una peperonata con le cozze saltata nella maionese alle 8 di mattina, tende il padiglione auricolare verso altri lidi. Forse la soluzione migliore, per tutti, è la separazione. DA NON CONFERMARE.
RANOCCHIA – Quando è sbarcato alla Pinetina era la prima pedina di un’Inter giovane pronta a ricominciare. Per lui è stata una stagione di alti e bassi, è stato spesso chiuso da Lucio e Samuel, ma Andrea è un centrale di talento, ha bisogno di fiducia e spazio e la società nerazzurra ha bisogno di ragazzi come lui se vuole ricostruire. Nella prossima settimana insieme a Branca e Ausilio cercherà di capire cosa ne sarà del suo destino. Per noi merita un’altra chance, di rimpianti per i giovani ceduti troppo in fretta ce ne sono già stati troppi. DA CONFERMARE.
NAGATOMO – Per molti non è un giocatore da Inter. Più amato per la sua simpatia che per le sue doti fisiche, il giocatore giapponese ha vissuto una stagione di alti e bassi, ha sofferto alcuni avversari, ma ha aiutato la sua squadra anche nella manovra di attacco, facendosi trovare pronto quando è stato chiamato in causa. Pare che prolungherà il contratto e il suo ingaggio aumenterà da 700 mila euro all’anno a 1,2 mln. DA CONFERMARE.
FARAONI - Prima parte della stagione da autentica “maglia bianca” del campionato italiano nonché futuro perno dell’Inter che verrà, culminata con un golazo al Parma. Merito anche di Ranieri che ha creduto molto in lui, spostandolo spesso a centrocampo. Dopo l’allontanamento di Sor Claudio a un certo punto anche Federica Sciarelli si è messa sulle sue tracce, perché di lui non si è più avuta notizia, nonostante l’arrivo del corregionale Stramaccioni, che pure lo conosce bene. Il suo ruolo naturale è quello di terzino destro e l’Inter pare credere nel ragazzo. Emblema del solito filo sospeso in aria sul quale sembrano camminare i giovani virgulti all’Inter, passano in un respiro da potenziali fenomeni a rincalzi qualsiasi. La speranza è che non diventi un altro Santon. DA VALUTARE
ZANETTI – Ad un certo punto della stagione qualche tifoso interista si è messo a mugugnare: “Basta i vecchi, largo ai giovani”. Se tutti i vecchi fossero come lui bisognerebbe interrompere tutte le ricerche sull’elisir dell’eterna giovinezza. Ci sono state partite difficili per lui in cui non è riuscito a dare la sua impronta e ha sofferto la situazione generale. Con l’Udinese, a San Siro, per un eccesso di nervosismo, si è visto sbandierare il primo cartellino rosso (in A) della sua carriera. Quando parte palla al piede è ogni volta una standing ovation, per fermarlo bisogna abbatterlo. DA CONFERMARE. PER SEMPRE.
CAMBIASSO – Incarnazione dell’anima Inter, a differenza del Mahatma Zanetti non possiede l’elisir di giovinezza eterna. Il Cuchu in questa tremenda stagione ha patito più di tutti lo stato di avanzata porosità della muraglia di centrocampo nerazzurra e lo spietato incedere del tempo comincia a farsi sentire, soprattutto sulla brillantezza muscolare. Spesso sacrificato ed esposto a brutte figure in nome di tatticismi e moduli in continuo divenire, Cambiasso è comunque riuscito a offrire ottime prove quando ha potuto tirare il fiato. Vale il discorso fatto per Lucio, con la differenza che l’argentino si potrebbe adattare più del difensore a un ruolo di panchinaro di lusso. Il Cuchu potrebbe rivelarsi inoltre un’utilissima chioccia enciclopedica per i giovani e inesperti compagni di reparto. DA CONFERMARE
GUARIN – E’ arrivato nell’ultimo giorno del mercato riparazione, ma era infortunato. E’ stato out a lungo. Quando ha esordito l’Inter aveva già subito troppe sconfitte per riparare un anno storto, ma lui ci ha messo il fisico, la grinta, buoni doti tecniche rivelandosi una scoperta. Bisognerà fare di tutto per strappare uno sconticino al Porto, il suo riscatto è fissato a 14 mln, ma è un uomo da cui ripartire. DA CONFERMARE.
POLI – Pure lui era arrivato infortunato, quando ha cominciato a carburare si è conquistato con le presenze un futuro in nerazzurro e con la grinta il cuore dei tifosi nerazzurri che lo acclamavano a gran voce quando lo rilegavano troppo spesso in panchina. Memorabile il suo primo tempo nella gara di ritorno con la Juventus: ha braccato e imbrigliato Pirlo ed è stata una meraviglia. DA CONFERMARE.OBI – Viene dalle giovanili nerazzurre. “Obi Obi” lo chiamano i tifosi interisti. Errori di inesperienza, ma buon potenziale. Corsa, tecnica, caparbietà. Il piccolo nigeriano ha dimostrato di essere una pedina importante in chiave futura. Si dice che il Napoli lo prenderebbe volentieri e vorrebbe inserirlo nell’affare Lavezzi. L’Inter lo ritiene incedibile. A ragione. DA CONFERMARE.
SNEIJDER - Non ci sono storie, Wesley è un giocatore che fa la differenza, uno dei pochissimi attualmente presenti nella rosa nerazzurra che possano meritare l’appellativo di fuoriclasse. I dubbi riguardo all’olandese non sono di natura tecnico-tattica (se un allenatore non dorme la notte perché non sa dove collocare Sneijder, è meglio che cambi mestiere), ma comprendono il valigione di stimoli e motivazioni che ogni calciatore si porta appresso. Wesley sembrava averli persi un anno fa, con Stramaccioni pare averli ritrovati. L’Inter non si può permettere di sopportare un altro anno le turbe vanitose di primedonne svogliate. Chiarisca le idee una volta per tutte e parli con Moratti. DA VALUTARE
ALVAREZ - Sboccia o non sboccia? Futuro campione o mezzo bluff? Questi i quesiti che i tifosi si pongono spesso sul suo conto. L’argentino i numeri indubbiamente li ha e sa giocare molto bene a calcio, su tali assunti risiedono poche perplessità. Altro discorso è la sua adattabilità al calcio italiano, fatto primariamente di corsa e fisico, dove la tecnica e la classe diventano un letale valore aggiunto solo in presenza delle succitate doti. La società ha investito molto su di lui in un momento difficile e Ricky Maravilla merita altre chance anche vista la sua giovane età. DA CONFERMARE
ZARATE – Gasperini avrebbe voluto Palacio. Ranieri non l’ha utilizzato quasi mai. Stramaccioni lo ha rivalorizzato e gli ha permesso di mettere in dubbio le certezze sulla sua partenza. L’argentino, nel contratto aveva anche una clausola sui cross, ne sono arrivati pochi, ma alcuni sono stati decisivi. Qualche dribbling di troppo ha spazientito la gente interista. Costasse di meno si potrebbe pensare ad un’altra chance. Quindici milioni per lui a oggi sono follia pura. DA NON CONFERMARE.
FORLAN – Lui è dispiaciuto per come è andata la stagione. Non è mai riuscito ad essere decisivo, è rimasto fuori per un po’ di tempo vittima di un infortunio e di alcune ricadute. Più dispiaciuti di lui sono i tifosi nerazzurri che in estate, dopo la partenza di Eto’o, si aspettavano che l’uruguaiano potesse almeno colmare un piccolo pezzo di un vuoto incolmabile. Non è successo. DA NON CONFERMARE.
MILITO - Nella prima parte della stagione c’era chi parlava di giocatore bollito, da portare in pellegrinaggio a Lourdes, da vendere al miglior offerente. Da dicembre in poi è tornato il giocatore che tutti si ricordavano, ha segnato tutti gol decisivi. Ne ha fatti 24 come aveva fatto con la maglia del Genoa nell’anno in cui Ibra gli strappò il titolo di capocannoniere della Serie A con la maglia nerazzurra e con un solo gol in più. Il Principe nerazzurro è una certezza. DA CONFERMARE.
CASTAIGNOS - Strappato alla feroce concorrenza di molte squadre europee, il giovane olandese prelevato dal Feyenoord è considerato una delle promesse del calcio europeo. Ribattezzato in modo un po' grossolano "il nuovo Henry", a inizio stagione Gasperini su di lui ha fatto più danni della grandine, ostinandosi a fargli fare la fascia e consegnandolo così ai mugugni di San Siro e alle baionette dei critici. Quando Ranieri lo ha impiegato da prima punta si è intravisto il grande potenziale del ragazzo, ma improvvisamente è stato messo da parte. Spostato nella squadra Primavera, ha potuto giocare con continuità e mettersi in luce. Ora è alle prese con un brutto infortunio, ma l'Inter pare crederci parecchio. Troppo pochi gli elementi per giudicarlo in modo compiuto. Cresci in pace Luc. DA CONFERMARE
COUTINHO, JONATHAN E JUAN JESUS - Due sono andati in prestito, l'altro è rimasto alla Pinetina. I tre brasiliani di proprietà dell'Inter saranno a disposizione di Strama per la tourneè in Indonesia e all'inizio della prossima stagione sapremo cosa ne sarà di loro. Cou ha dimostrato di poter fare benissimo se gli si dà fiducia. Jonathan è arrivato a Milano con la nomea di nuovo Maicon, un nomignolo che gli è costato troppo. Il centrale brasiliano ha giocato in Primavera, non si è mai visto, se non per pochi minuti, in prima squadra. DA VALUTARE.
Twitter: @EvaAProvenzano - @Lorinc74
© RIPRODUZIONE RISERVATA