editoriale

Nessun rancore! Ci mancherebbe…

Un nemmeno tanto silenzioso ghignare ha accompagnato la disfatta nerazzurra nei giorni successivi a Inter-Napoli. Allora esistono ancora eventi capaci di mettere d’accordo una quasi maggioranza di tifosi! Fa piacere, di questi tempi. Voglio...

Sabine Bertagna

Un nemmeno tanto silenzioso ghignare ha accompagnato la disfatta nerazzurra nei giorni successivi a Inter-Napoli. Allora esistono ancora eventi capaci di mettere d'accordo una quasi maggioranza di tifosi! Fa piacere, di questi tempi. Voglio dire, non succede spesso. Ma se è abbastanza normale che i tifosi diversi da noi godano delle nostre sconfitte, più o meno meritate, e questo dopo anni nei quali la parola Inter veniva ricamata su qualsiasi vittoria, beh lo è un po' meno se questo viene fatto con il tacito accordo delle cosiddette istituzioni. Un accordo silenzioso che sembra voler suggerire tante cose. Sempre che si abbia la pazienza di ascoltare.

Nonostante sia estremamente palese che l'arbitraggio di Rocchi ci abbia guastato il finale, qualunque esso fosse, dopo qualche ora è partito il solito turbinio dei revisionisti. Il Napoli avrebbe vinto comunque. Gli episodi non contano. E poi c'è un'intera folla che sembra finalmente risarcita. Che si affanna ad elencare i pseudo-favori arbitrali dei quali la Beneamata avrebbe beneficiato negli anni in cui vinceva. Eravamo noi i cattivi. Mi sembra di sentirlo il coro che si leva fiero. Come la Juve, voi siete come la Juve.

Quindi è perfettamente normale che alla società nerazzurra venga implicitamente chiesto di abbassare i toni e di non levare troppe polemiche in tema Calciopoli. "Abbiamo tutti convenuto sul fatto che l'arbitraggio non sia stato adeguato. Ma lo scudetto 2006 non c'entra. Penso di poter dare garanzie senza nessun livello di presupponenza." ha dichiarato Giancarlo Abete. Che si è affrettato a elogiare il presidente Moratti per aver ridimensionato la sua rabbia.

Nessun rancore da parte dell'Inter. Ci mancherebbe. Quando ci ricapiterà di pensare male, cercheremo di non farvelo vedere troppo esplicitamente in modo da non offendere i vostri animi sensibili. Se però nello Stadium di Torino (a loro piace fare gli internazionali, almeno a parole) ci sono incisi e scolpiti nella pietra tutti e 29 gli scudetti, questo non fa specie a nessuno, vero? Se Lippi asserisce con la naturalezza di chi è sicuro di essere dalla parte del giusto che con Capello la Juve ha vinto due scudetti, è tutto normale, o sbaglio? E se per A.A. sonosempre29 nonostante le sentenze sportive, perché per gli altri dovrebbe essere diverso? Ci avevamo creduto per un po'. Al fatto che cambiare il mondo fosse possibile. Non è successo. E questo, credetemi, ha davvero ben poco a che vedere con il rancore.