editoriale

Non è un paese per vecchi

In alto, da sinistra verso destra: ’90, ’85, ’94, ’93, ’78. In basso, da destra verso sinistra: ’94, ’92, ’80, ’86, ’94, ’93. Non sono i numeri di maglia, ma gli anni di nascita della formazione titolare nerazzurra in campo...

Sabine Bertagna

In alto, da sinistra verso destra: ’90, ’85, ’94, ’93, ’78. In basso, da destra verso sinistra: ’94, ’92, ’80, ’86, ’94, ’93. Non sono i numeri di maglia, ma gli anni di nascita della formazione titolare nerazzurra in campo contro il Neftchi. Abbastanza impressionante la media. Se pensate che il calcio italiano sia un posto per vecchi venite a dare un’occhiata da queste parti. Certo, nella partita dell’altra sera non c’era più nulla da scrivere a livello di classifica e la qualificazione era già al sicuro. Ma, ne è un esempio l’infelice partita contro il Rubin, i “bambini” poi devono anche scendere in campo e giocare con il cuore che batte forte e le gambe pesanti dall'emozione. Soprattutto se si è agli esordi. La prima frazione di partita è uno spaccato molto interessante del mood della partita. I ragazzi muoiono dalla voglia di dimostrare (talvolta eccedendo con la foga come è normale che sia a quell’età e con un’esperienza ancora tutta da costruire). Inseguono i Neftchini in ogni parte del campo e li aggrediscono sui palloni. Il primo gol di Livaja, che approfitta di uno svarione della difesa azera, è la fotografia perfetta. Se ti si presenta un’occasione devi saperla sfruttare al meglio. E Marko lo fa con una prontezza e un cinismo tipici di chi ha calcato molti campi europei. Già 4 reti per lui in questa competizione e se gli arbitri addizionali ogni tanto ne imbroccassero una le reti sarebbero 5. C’è chi ha fatto bene, chi invece è stato sopraffatto dal nervosismo. Chi sembra già piuttosto pronto per il grande salto, chi si farà le ossa. Al momento ci godiamo la fotografia di una giovanissima Inter. Che scalpita per trovare spazio. Che ci tiene a non fare brutte figure. Che in Stramaccioni ha trovato il perfetto punto di riferimento. L’Inter non è un paese per vecchi. Non più.

Twitter @SBertagna