Allora non erano solo quattro sfigati. Allora forse la giustizia sportiva è stata come e più del solito precipitosa. Sono questi gli interrogativi che ci suggerisce Marco Mensurati in un articolo per Repubblica, che analizza questa seconda e probabilmente decisiva fase dell'inchiesta sul calcioscommesse. Ieri il procuratore Roberto Di Martino ha formulato la richiesta di proroga per le indagini preliminari. Vuole altri sei mesi di tempo. In questa particolare tranche gli indagati sono 33 e tra questi spiccano i nomi di Conte, Bonucci, Mauri e Milanetto. C'è anche Criscito, che in estate venne escluso per mezzo del particolarissimo codice etico prandelliano dagli Europei. Ancora nessuno ci ha dato una risposta. Perché escludere lui e tenere Bonucci, indagato per lo stesso reato?
editoriale
Non erano 4 sfigati
Allora non erano solo quattro sfigati. Allora forse la giustizia sportiva è stata come e più del solito precipitosa. Sono questi gli interrogativi che ci suggerisce Marco Mensurati in un articolo per Repubblica, che analizza questa seconda e...
Ma questa richiesta di proroga crea un discreto imbarazzo anche intorno alle decisioni della giustizia sportiva. Che nelle motivazioni dell'assoluzione a Bonucci, cito Mensurati, "aveva accettato passivamente la documentazione proposta come decisiva dalla difesa, nella quale il difensore appariva non indagato". E dopo il balletto dei patteggiamenti e i relativi sconti di pena la stessa giustizia sportiva aveva fatto intendere che non fosse intenzionata a fare pulizia seriamente. Al contrario. Scalpitava e non vedeva l'ora di voltare pagina. Ricominciare con i campionati come se nulla fosse successo. E poco importa che alcuni degli indagati scendono regolarmente in campo. Lo spettacolo deve continuare.
La fine della latitanza di Gegig non poteva che dare una scossa all'inchiesta. Le sue dichiarazioni sono per ora molto contenute. Gegic avrebbe detto di aver giocato semplicemente un ruolo da interprete, affermazione che stride con quel "Maestro", termine con il quale il serbo viene nominato nelle intercettazioni. Secondo Mensurati potrebbe essere una strategia difensiva stabilita con il nr.1 della banda degli zingari, Hilievski. Dalla voglia di collaborare di Gegig dipende la sua possibile messa in libertà. Gli interrogativi sono molti e oltre ai giocatori coinvolti si cerca di scoprire chi li manovrasse da fuori. Il famoso Mister X, per esempio. A svelare la sua identità potrebbe essere Antonio Bellavista, presto interrogato. Fu lui a presentarlo alla banda degli zingari. Depositario di molti segreti, che potrebbero illuminare la scena in maniera diversa. Ecco perché il pm Di Martino ha chiesto tempo. E in questa seconda fase ci saranno nuovi interrogatori. In lista ci sono già Cristiano Stellini e Massimo Mezzaroma. Non è escluso che venga chiamato anche Antonio Conte. Ecco perché questa faccenda può essere descritta in mille modi tranne che uno. Non erano quattro sfigati a fare tutto questo. Eh no, Cesare.
Twitter @SBertagna
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