editoriale

Non si perde senza lottare. Al 70′ erano già  tutti negli spogliatoi

Una sconfitta che fa male. Una sconfitta che cancella tutto ciò che di buono si era fatto nei giorni precedenti. Il trittico Chievo – Atalanta – Juve, avrebbe dovuto portare almeno 7 punti e invece i punti in cascina sono solo 4....

Alessandro De Felice

Una sconfitta che fa male. Una sconfitta che cancella tutto ciò che di buono si era fatto nei giorni precedenti. Il trittico Chievo - Atalanta - Juve, avrebbe dovuto portare almeno 7 punti e invece i punti in cascina sono solo 4. Rimanendo sulla partita di questa sera, i bianconeri di Torino hanno fatto la loro gara subendo per i primi 15 minuti e poi agendo come faceva l'Inter di qualche tempo fa, con ripartenze ciniche e pericolose.LA (NON) COMPATTEZZA. Punto cruciale della gara è stata la compatezza della Juve, non quella dell'Inter ovviamente. I bianconeri si sono mossi all'unisono dal primo all'ultimo minuto, concentrando i dieci giocatori di movimento in un fazzoletto di 30 metri di campo. Posizioni occupate in maniera perfetta, non permettendo all'Inter di ripartire e di servire facilmente i suoi attaccanti.La Juventus si dimostra più squadra dell'Inter e lo si capisce anche dalla coralità con cui costruiscono le loro palle gol. Il gol dei nerazzurri invece è frutto di una giocata di due singoli, Sneijder e Maicon, che è bravissimo ad insaccare con un tiro al fulmicotone.

POCA BENZINA. Quella nelle gambe dei nerazzurri. Non attaccano mai i portatori di palla juventina, che nello stretto si esaltano. La Juve del secondo tempo non ha neanche la necessità di sforzarsi più di tanto per contrastare gli attacchi nerazzurri, perchè ogni volta che tocca palla Castaignos in avanti, è una palla persa. Fa più lui in difesa per la Juventus che la coppia Bonucci - Barzagli. Al 70' poi imbarazzante lo scambio di passaggi a centrocampo tra Pirlo e Marchisio che riescono a fare cinque passaggi di fila a 3 metri di distanza, senza nessun giocatore nerazzurro che li contrastasse. Si sarebbe fatta più bella figura a ritornare mestamente negli spogliatoi, risparmiandoci gli ultimi venti minuti di nulla.ADDIO SOGNI DI GLORIA. Se per qualcuno mancava la certezza, eccola arrivata. Diciamo addio allo Scudetto e pensiamo a rendere dignitoso questo campionato. La Champions fa storia a se, ma non bisogna illudersi per essere primi in un girone non certo irresistibile. Troppi 11 punti da recuperare nonostante siamo ancora a Ottobre, troppi 11 punti in soli 2 mesi di campionato.L'illusione di poter riaprire il campionato è durata 10 minuti, quanto intercorso tra il gol di Maicon e il definitivo raddoppio di Marchisio. L'illusione invece di poter vedere correre gente come Cambiasso, Stankovic e compagnia bella non è neanche sorta di fronte al dinamismo dei mediani bianconeri.