editoriale

Palazzi, prima eroe ora incompetente. Fateci capire

Ci hanno massacrato su tutti gli organi di stampa. Adesso ci chiamano i prescritti. Palazzi osannato eroe, artefice della condanna (?) nerazzurra. Siamo stati costretti a sentirne anche troppe: “Anche l’Inter deve essere retrocessa in...

Riccardo Fusato

Ci hanno massacrato su tutti gli organi di stampa. Adesso ci chiamano i prescritti. Palazzi osannato eroe, artefice della condanna (?) nerazzurra. Siamo stati costretti a sentirne anche troppe: "Anche l'Inter deve essere retrocessa in B"; "Moratti rinunci alla prescrizione e si faccia processare"; "Vi siete salvati solo perchè Facchetti è morto" e chi più ne ha più ne metta.

La parola prescrizione ci viene messa davanti tutte le volte in cui non arrivano a trovare argomenti decenti per attaccarci. Come se essere prescritti, per reati gravi - gravissimi - non sia stata una preprogativa della storia di altri colori. Di fatto non c'è nessuna sentenza che condanna l'Inter e non c'erano elementi ritenuti penalmente rilevanti per accusarla. C'era una telefonata in cui si sentivano richieste addebitate - in maniera superficiale - all'ex presidente nerazzurro. Perizie e controperizia hanno detto che quelle parole non sono mai uscite dalla sua bocca. Invece le condanne di primo grado nei tribunali civili, le radiazioni nei tribunali sportivi dicono che il sistema c'era e viveva in abitudini che erano ormai diventate istituzioni.

Palazzi non è un giudice  ma è solo il Procuratore federale, cioè colui che richiede le eventuali pene, la pubblica accusa che - e la prova sono le assoluzioni di Pepe e Bonucci, che scherzo del destino - dice delle cose che possono essere ritenute sbagliate dallaCommissione giudicante. Le sue accuse possono essere smontate in un processo, se la persona chiamata in causa può essere presente, può rispondere alle domande dei giudici, può difendersi. Nel giorno in cui i giornali hanno messo a fuoco la parola 'prescitti' (non condannabili) addirittura il Procuratore della Figc era diventato un eroe nazionale. E chi aveva subito le condanne, per giusta causa, ha iniziato a sentirsi autorizzato a dire: "L'Inter è marcia come tutti".

Adesso arriva il calcioscommesse, Palazzi rinvia a giudizio Conte, Pepe e Bonucci e all'improvviso diventa, ebbene si, 'solo un interista', e gli accusati diventano le vittime di un sistema. Poi arriva il colpo di scena: la Commissione Disciplinare, smonta il castello dello stesso pm e assolve la maggior parte degli accusati, ribaltando di fatto le sue tesi. Il "nostro" Palazzi, all'improvviso diventa un incompetente che parla senza prove.

Ora, ci premerebbe capire se la nostra sensazione è esatta: ma non è che per caso il dottor Palazzi, è un eroe solo quando accusa l'Inter, mentre è incompentente quando le anime pie toccate sono altre? Basta fare un passo indietro, al Luglio 2011, quando Palazzi osannato da tutto il popolo bianconero chiedeva di processare l'Inter. Quel marciume che non ci appartiene nei fatti (stiamo ancora aspettando di capire cosa abbiamo vinto durante i periodi indicati nei processi) e che ci è caduto (e scivolato per coscienza pulita) avremmo voluto smontarlo insieme a lui, insieme a una di quelle persone che più le guardi in faccia, più le ricordi, più ti sanno di puro e incorruttibile. E quel pensiero torna ogni volta: ovunque sei, Giacinto, riposa in pace: il popolo nerazzurro è orgoglioso di te!