L’anno zero – citato allo stremo da Walter Mazzarri – è terminato in occasione dell’ultima gara dello scorso campionato. Riparte la nuova Inter, quella della programmazione e delle idee chiare, del risparmio, ma non a scapito della qualità. A Pinzolo si è presentata l’Inter del nuovo corso, quella del presidente Erick Thohir , del direttore tecnico, Piero Asulio e del capitano, Andrea Ranocchia.
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Post Pinzolo: i tifosi studiano le mosse. M’Vila appesantito, ma come una iena con la preda tra i denti…
L’anno zero – citato allo stremo da Walter Mazzarri – è terminato in occasione dell’ultima gara dello scorso campionato. Riparte la nuova Inter, quella della programmazione e delle idee chiare, del risparmio, ma non a scapito della...
Calore dei supporters: checché ne dicano sindaco e assessori, quest’anno il seguito dei tifosi è stato ampiamente inferiore a quello degli anni passati, gli alberghi vuoti ne sono la dimostrazione lampante, sensibili miglioramenti si sono registrati nel fine settimana. La stagione appena conclusa ha raffreddato l’animo degli appassionati, inoltre, in molti rimangono ancora in attesa del colpo di mercato. Le tribune del Pineta dipingevano uno scenario malinconico: c’era l’eco del silenzio, il mutismo di chi studia con attenzione la catastrofe che ha generato il ciclone. Solo Kovacic e Icardi strattonavano con violenza la pigrizia dei presenti, rubando applausi e cori, che riportavano la memoria indietro nel tempo. Il nuovo anno non ha azzerato le perplessità accumulate nel corso delle gestioni precedenti e lo stesso Mazzarri non mette in moto l’entusiasmo della folla. Con questo non si vuole giudicare il lavoro di nessuno, ma è pur giusto raccontare la verità.
Difesa a 4: a differenza dello scorso anno, Walter Mazzarri ha preferito ridurre i carichi e puntare di più sul lavoro tattico. L’introduzione della nuova linea difensiva a quattro, richiede molto lavoro sul campo e l’assimilazione dei movimenti è fondamentale per la giusta interpretazione del modulo (4-3-3). Il tecnico toscano ha insistito molto sulla fase offensiva e sugli inserimenti delle mezzali. La sensazione è che la difesa a tre possa rimanere una solida base, ma che presto sarà introdotta la nuova idea di gioco indicata anche dal presidente Thohir.
I nuovi: buonissime le sensazioni che hanno destato gli ultimi arrivati. Vidic ha già preso per mano la difesa, in campo emette suoni incomprensibili, non parla ancora l’italiano, ma alza la voce per far capire chi comanda. Anche la tenuta fisica – la cosa che preoccupava maggiormente - è sembrata più che ottima, contro il Prato ha iniziato a masticare la difesa a tre, cavandosela egregiamente. Una cosa è chiara a chi passa dalle sue parti: sulle palle alte non vuole sentire ragioni. Sono tutte sue!
L’altro volto nuovo è quello di Yann M’Vila, il ragazzo francese non è apparso nelle migliori condizioni fisiche, ma nonostante tutto è uno di quelli che ha maggiormente impressionato. M’Vila è pingue e va a rilento, ma la sensazione è che una volta riacquisito il peso forma e messo apposto atleticamente, il centrocampista possa diventare una vera e propria forza della natura. E' più feroce lui con la palla tra i piedi, che una iena con la preda tra i denti, mentre in fase passiva fa sentire il fisico con la delicatezza di un mammut. Ad oggi rappresenta il rischio più grosso (spaventano i limiti mentali), ma se questo ragazzone prosegue per la strada giusta, rischia di diventare un idolo incontrastato.
Buono anche il lavoro svolto da Dodo. Dei nuovi arrivi, il brasiliano è quello che colpisce di più per doti tecniche e atletiche. La sgroppate sulla fascia sono un bel vedere, rimane da sistemare la fase difensiva, ancora troppo approssimativa e disinvolta. Su questo Mazzarri dovrà lavorare molto, ma colmate queste lacune, l’Inter potrebbe aver trovato il padrone della fascia sinistra per diversi anni.
Twitter @ngoppejammeja
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