La vittoria: a qualunque costo e con qualsiasi mezzo. Sostantivo che in Italia e non solo rappresenta da sempre, (seppur iniquamente) l'unico metro di giudizio preso in considerazione dagli addetti ai lavori.
editoriale
Quanti bidoni in serie A. Marotta ad esempio…..
La vittoria: a qualunque costo e con qualsiasi mezzo. Sostantivo che in Italia e non solo rappresenta da sempre, (seppur iniquamente) l’unico metro di giudizio preso in considerazione dagli addetti ai lavori. Noi, vogliamo partire da un...
Noi, vogliamo partire da un principio diverso, ovvero: il trionfo non è mai garantito, neanche a fronte di un ottimo lavoro ed inoltre, non è detto che chi vinca, lo faccia senza commettere errori. Probabilmente, l'esaltazione del successo, funziona da spugna e finisce per rimuovere anche le cose che durante il corso della stagione sono andate male.
Prima di addentrarci nelle specifiche, è quantomeno opportuno e doveroso fare una premessa: con il presente, non si vuole né criticare, né elogiare l'operato di alcun dirigente, si desidera invece, mettere il lettore di fronte a quello che pensiamo possa essere un comportamento comune, soprattutto nel mondo del calcio: la rimozione coatta delle nefandezze del mercato, a fronte di una vittoria di qualsiasi genere.
Prendiamo come riferimento, colui che si occupa di calcio mercato alla Juve: Beppe Marotta. Non ci sono dubbi sulle indiscusse qualità del dirigente bianconero, ma siamo tutti sicuri che si possa affermare, senza correre il rischio di dire una grossa inesattezza, che l'amministratore delegato della Juventus, sia esente da colpe? Facciamo un balzo all'indietro.
Anno 2010: Marotta inizia la sua avventura bianconera e porta con se Gigi Del Neri dalla Sampdoria, scelta che poi si rivelerà clamorosamente sbagliata. Il neo dirigente bianconero, si tuffa nel mercato e riesce a portare a Torino diversi calciatori, spendendo circa 80 milioni di euro, 60 dei quali, elargiti per calciatori come: Krasic(15), Martinez(12), Quagliarella(15), Pepe(10), Storari (4,5), Motta(3,5).
Nel biennio successivo, Marotta compie un capolavoro, costruendo la squadra che vincerà lo scudetto per 2 volte consecutive; nonostante tutto, non mancano acquisti, eufemisticamente definibili, incauti: Giovinco viene ceduto in comproprietà al Parma per 4 milioni, e poi viene ripreso l'anno successivo a 12, Elia 9 milioni, Matri 18, Isla 9,5 per la metà, Peluso 6, Lucio, che tra ingaggio e buona uscita, è costato circa 3,5/4 milioni, e ancora Padoin per 5 milioni. In buona sostanza, più di 100 milioni di euro, spesi per calciatori che adesso valgono tutti molto meno, fatta eccezione per qualcuno.
Nonostante tutto, nessuno accusa in nessun modo Marotta di scialacquare importanti risorse. Cosa causa cotanta miopia? Le vittorie.
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