editoriale

Quasi allenatore

Leggi l’intervista di Cambiasso e ti viene da incolonnare i pensieri, per quanto sprizza ordine e disciplina. Inevitabili le allusioni alla passata stagione (se domani si gioca é anche in virtù di come é finito il campionato), agli...

Sabine Bertagna

Leggi l'intervista di Cambiasso e ti viene da incolonnare i pensieri, per quanto sprizza ordine e disciplina. Inevitabili le allusioni alla passata stagione (se domani si gioca é anche in virtù di come é finito il campionato), agli sbagli, e poi quelle presunte alleanze e le lacrime, stavolta non di gioia. Tutto in un botta e risposta che per intelligenza e cura di motivazioni farebbe felice il maestro di comunicazione Josè Mourinho. Nelle schiette rivelazioni di Esteban (che non lascia un solo sospiro al caso) ci ritrovi l'avventura di Strama, ma anche la riprova che allenare l'Inter non é uno scherzo. Quell'essere all'altezza sul quale tanti avevano glissato pur di agguantare l'occasione della vita é una roba dalla quale non si può transigere. O ti lancia in paradiso, o ti distrugge. Strama ha una sua idea di calcio, é preparato e non improvvisa, ma la chiave per poter dimostrare tutto questo ha un solo nome. Carisma. 

Leggi l'intervista di Cambiasso e capisci che lui non é un semplice giocatore. Non lo é mai stato. Si definisce uno che rompe un po' le palle in campo perché parla sempre, ma le giocate passano anche dalle sue indicazioni. É fin troppo facile essere eroi quando si vince tutto. Una volta scivolati nuovamente nella normalità conviene trovare in fretta le chiavi per la sopravvivenza, altrimenti si rischia di rimanere chiusi fuori. Dal gioco, dalla corsa per le vittorie, da quella casa che fino a ieri era bellissima e nella quale oggi si fa fatica a trovare un equilibrio. Cambiasso ci mette la faccia e quelle lacrime, che come ribadisce nell'intervista non vanno giudicate, riassumono la frustrazione di un anno dove gli errori sono stati tanti. Così tanti da non riuscire ad individuarne uno più maledetto degli altri sul quale scaricare una colpa liberatoria. É l'anello che collega il vecchio con il nuovo, Esteban. Non ha ancora deciso se un giorno vorrà fare anche lui l'allenatore. Per ora si allena in campo. Distribuendo palle e pensieri. In futuro, chissà...

Twitter @SBertagna