Il celebre giornalista Mario Sconcerti, nell’edizione di ieri del Corriere della Sera, ha commentato la trattativa che vede protagonisti il presidente nerazzurro Massimo Moratti e il più giovane dei tre rampolli della ricca famiglia indonesiana Thohir, il 43enne Erick. Va ricordato che mai come in queste settimane, l’Inter è stata vicina a un’epocale rivoluzione. L’ingresso di un azionista straniero potrebbe scrivere una pagina inedita nell’intera storia nerazzurra. Come ogni fiato espresso sull’Inter, che sia mercato, società o commento tecnico, l’argomento in questione divide il popolo nerazzurro in modo manicheo e appassionato.
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Sconcerti nerazzurri
Il celebre giornalista Mario Sconcerti, nell’edizione di ieri del Corriere della Sera, ha commentato la trattativa che vede protagonisti il presidente nerazzurro Massimo Moratti e il più giovane dei tre rampolli della ricca famiglia indonesiana...
Ritornando al distinto signor Sconcerti, queste le sue parole in merito: «Gli interisti, in 13mila, votano sul sito della Gazzetta perché arrivi l’indonesiano Thohir… È bastato ci fosse l’interessamento di un signore mai visto, ma ha un padre che vale 40 miliardi, perché finisse nel dimenticatoio tutta la gestione Moratti. Appena tre anni dopo aver vinto la Champions e quattro scudetti in fila, anzi cinque. E il cuore, la tenera follia degli interisti, l’amore per la Famiglia che ha costruito le grandi Inter del dopoguerra, la riconoscenza per una passione non dell’ultima ora, l’amore per le bandiere? Niente. È bastata una manina che si agitava dall’Indonesia per cadere in piccolo deliquio, per votare contro Moratti. Questa è la vera ideologia del calcio, pretendere sempre. E appena riscuoti meno, salutare, accompagnare alla porta, se non sbatterla. Complimenti e auguri».Nonostante la differenza di statura giornalistica tra il sottoscritto e l'inclito signor Sconcerti sia abissale (a suo favore, beninteso), mi permetto di rispondere alle sue parole, che trovo decisamente fuori luogo e irriguardose nei confronti della tifoseria nerazzurra per una serie di ragioni.La prima e più importante è che viene usato come cartina di tornasole del tifo interista, un sondaggio della Gazzetta dello Sport, che non mi risulta sia ancora entrata nel novero delle Sacre scritture peraltro, dove la bellezza di 13mila persone (metà del terzo anello di San Siro) si sono espresse a favore dell’acquisto maggioritario di Thohir. Visto che lo spettabile signor Sconcerti ha usato i numeri, gliene offro qualcuno in più.
Per cominciare è ben lungi dall'essere un assioma che questi 13mila siano tutti di fede interista. Inter alia rendo noto che nel succitato sondaggio ha votato persino un mio amico sampdoriano, per il quale ho provveduto immantinente a suggerire una cura da un bravo psichiatra, ma ciò dimostra che il bacino dei votanti è tutto fuorché integralmente nerazzurro. Considerato poi che stando agli ultimi dati Nielsen i tifosi interisti in Italia si aggirano sui 6 milioni, la percentuale rappresentata dei supposti 13mila ammonta a un roboante 0,21%. Quindi, mi chiedo, di che cosa stiamo parlando? E sono stato financo longanime, giacché sul sito del summenzionato quotidiano potrebbero votare anche tifosi nerazzurri stranieri. Assicuro che sono tantini, chiedere a Thohir per informazioni. In questo caso la percentuale di rappresentanza sarebbe stata vicina a quella della lista dei Pirati alle ultime elezioni politiche.
La seconda cosa che contesto all'egregio signor Sconcerti è il fatto che fiancheggiare l'acquisto di Thohir non esclude affatto l'amore nei confronti di Moratti. Ossia, io tifoso interista non posso essere favorevole all’arrivo di un riccastro straniero, pur dispensando tutta la gratitudine del mondo nei confronti della famiglia Moratti? Cosa ci sarebbe di strano in questo? Chi scrive ne è l’esempio perfetto, credo che Moratti per l’Inter abbia fatto e dato oltre ogni ragionevole aspettativa: soldi, passione, impegno, tempo ed energie nervose. Impossibile chiedere di più a un presidente, ma ritengo che ogni cosa abbia un inizio e una fine e, personalmente, non scorgo più negli occhi del mio presidente quella luce che rifulgeva sino a pochi mesi fa. Cosa peraltro normale e totalmente comprensibile. Potrebbe essere giunto il momento di cambiare anche per soverchie ragioni economiche, che più non consentono impegni di una certa portata. È solo la mia opinione, ma dimostra che non per forza chi è favorevole all’arrivo di Thohir, scaracchia sul passato morattiano come l'eminente signor Sconcerti ha fatto intendere forse un po’ frettolosamente.La terza ragione che mi lascia perplesso dell'argomentare dell'illustre signor Sconcerti è che quest’improvviso peana amoroso a favore di Massimo Moratti e contro i tifosi ingrati giunge dopo una serie di dichiarazioni molto pesanti nei confronti del presidente interista. Ne ricordo alcune: «Moratti su Calciopoli deve stare zitto, gli conviene!», oppure: «Moratti è un prescritto!». Poi, proprio sulla trattativa con Thohir: «Il presidente Massimo Moratti sa benissimo come funzionano certe cose, se i giornali scrivono cose inesatte è perché gli stessi presidenti hanno interesse nel far riportare voci che allontanino la realtà, perché in realtà quando ci tengono a far sapere la verità sono i primi a chiamare nelle redazioni e descrivere bene i fatti». Andando più a ritroso, sull’affare Vieri: «Essendo dunque stata una storia reale, è giusto dire che è stata una storia terribile, sconvolgente, siamo davanti a una società (l’Inter, ndr) che fa pedinare un proprio giocatore e mette sotto controllo il suo telefono. Credo sia giusto che questa società adesso spieghi tutto, o taccia per molto tempo». Ora invece, out of the blue, è tutto un florilegio virtuoso della famiglia Moratti. Che è successo nel frattempo, mi chiedo? Mi sarò perso qualche passaggio? Non mi dite che il pregiatissimo signor Sconcerti potrebbe diventare il nuovo dt nerazzurro...La mia modesta impressione, che sarà sicuramente sbagliata, è che troppe volte certi giornalisti che durante l’anno si divertono a massacrare l’Inter e Moratti dai loro patinati salottini a pagamento o dalle pagine dei giornali che scelgono di ricoprirli di banconote (a differenza dei tifosi che invece pagano e basta), hanno ora il terrore che il caro bersaglio Moratti lasci la compagnia. Moratti è, nella fauna pallonara, uno splendido esemplare di bersaglius idealis comodarum, a differenza di altri Imam del calcio italiano, gli Untouchables, guidati dal prode Eliot Berlusness, che nessuno osa sfiorare manco per sbaglio. E poi, che gusto ci sarebbe con Thohir, suvvia, vuoi mettere un Moratti da ischerzare e attaccare a ogni blefarospasmo?
Infine trovo alquanto sgradevole la chiosa dell’articolo dell'insigne signor Sconcerti, che culmina in quello che a me pare un indisponente "complimenti e auguri”, che ha il retrogusto amaro di uno sberleffo da bar nei confronti di una tifoseria che meriterebbe altro che farsi rimbrottare in tal maniera, prendendo peraltro come pretesto un sondaggiucolo, su un sito dei tanti, dove hanno votato quattro gatti di ignota fede.Ricordo all’esimio signor Sconcerti che i tifosi nerazzurri, proprio ieri, nel giorno del suo illuminante pamphlet, hanno stabilito un record il primo giorno della sottoscrizione degli abbonamenti, dopo una delle stagioni più brutte della storia interista. Sempre loro, i tifosi dell’Inter, quest’anno detengono il record di presenze allo stadio, lasciandosi nettamente alle spalle tutte le altre tifoserie, nonostante i continui schiaffi subiti. Rammento in ultimo, che il tifo interista è un viluppo bizantino di passioni, contraddizioni, emozioni, sfumature, che non possono essere svilite da nessun sondaggio o articolo. Non ci aspettiamo che lei le comprenda, ma almeno che le rispetti.
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