editoriale

#SqualificaconTosel

di Eva A. Provenzano (@EvaAProvenzano) e Sabine Bertagna (@SBertagna)

Alessandro De Felice

Le squalifiche con relative motivazioni erano piuttosto attese. Dopo gli episodi dello Juventus Stadium, a fine partita contro il Genoa, sono arrivate le sentenze del giudice sportivo Tosel. Dopo le tante squalifiche piovute sull'Inter oggi abbiamo sentito per la prima volta la parola 'stangata'. Che strano. Improvvisamente si fa notare come il giudice sportivo abbia avuto la mano pesante e lo si fa in presenza di episodi molto gravi. Episodi che abbiamo visto in diretta e per i quali non esiste un'interpretazione positiva. Episodi per i quali tutti si auspicavano un intervento duro. Tutto dipende ovviamente da quanto viene riportato sui verbali degli arbitri, ma le motivazioni danno solitamente più o meno un'idea di quanto possa essere accaduto e se le motivazioni messe a confronto sono diverse, ma le giornate di squalifica sono uguali, allora qualcosa non torna. Vediamole nel dettaglio.

BONUCCI - Leggiamo le motivazioni delle due giornate di squalifica a Bonucci più dieci mila euro di multa: "per avere, al termine della gara, uscendo dal terreno di giuoco, contestato platealmente l'operato degli Ufficiali di gara rivolgendo al Quarto Ufficiale un'espressione ingiuriosa, e per aver poco dopo, negli spogliatoi, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti di un Arbitro addizionale rivolgendogli espressioni ingiuriose".

RANOCCHIA - E' la stessa 'pena' data a Ranocchia a dicembre dopo la gara contro il Genoa, ma le motivazioni sono diverse. Al difensore interista sono stati imposti dieci mila euro di multa più due giornate di squalifica per "avere, al termine della gara, contestato l’operato arbitrale rivolgendo al Quarto Ufficiale un’espressione provocatoria“, oltre che, come detto, “per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quarta sanzione)“. In sostanza, durante la gara il giocatore aveva ricevuto un giallo (al 26' del primo tempo) ma ha avuto un'ulteriore giornata di squalifica per espressione provocatoria. E dieci mila euro di multa.

ANTO' - Due giornate è pure quanto ha scontato Cassano per "avere, al termine della gara, nel sottopassaggio che adduce agli spogliatoi, rivolto all'arbitro un'espressione ingiuriosa; infrazione rilevata anche dai collaboratori della Procura federale". Senza atteggiamento intimidatorio. Quella era la gara contro il Cagliari e quella sera Stramaccioni, per aver gridato un vergogna da bordo campo rimediò una giornata di squalifica e una multa per aver "corso al di fuori dell'area tecnica e aveva rivolto agli Ufficiali di gara un'espressione ingiuriosa". Poi l'allenatore interista era stato graziato grazie al ricorso, gli è stata tolta la squalifica ed è rimasta da pagare una multa di dieci mila euro anche perché non aveva precedenti a suo carico.

GUARDATACCIA -Guarin era stato squalificato una giornata "per aver assunto atteggiamento aggressivo e intimidatorio nei confronti di un assistente", ma in realtà nel suo caso era stata più punita la potenzialità dato che per aggredire qualcuno devi quantomeno essergli davanti: il colombiano era stato fermato prima di raggiungere il guardalinee in questione. E l'aggressione non era stata denunciata dal guardalinee, ma dall'addizionale (difficile che uno non si accorga di essere stato aggredito e che debbano dirlo gli altri).

Tra i giocatori juventini che si erano fiondati in campo sabato sera contro l'arbitro a fine gara c'erano (dalle immagini si vedo questo) anche Vucinic (che era diffidato e sarà squalificato per aver preso un giallo durante la gara) e Lichtsteiner che è stato ammonito durante la partita: nei loro casi non ci sono squalifiche per atteggiamenti aggressivi. Chiellini non faceva parte della lista dei convocati, è entrato in campo e ha protestato: cinque mila euro di multa e una giornata di squalifica (che farà da infortunato di fatto) "per avere, al termine della gara, entrando sul terreno di giuoco senza autorizzazione, contestato platealmente l'operato degli Ufficiali di gara".

CONTE - All'allenatore juventino sono state rifilate due giornate "per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, fronteggiato con atteggiamento intimidatorio il Direttore di gara e un Arbitro addizionale, contestando il loro operato con espressioni ingiuriose, che reiterava poco dopo negli spogliatoi". Reiterare non è ritirare. Significa che negli spogliatoi quanto successo sul terreno di gioco è continuato (e non era bastato?) e in verità non s'era fermato neanche davanti alle telecamere dalle quali sono state lanciate accuse abbastanze precise ("L'arbitro mi ha detto che non se l'è sentita di fischiare il rigore") per le quali potrebbe spuntare un deferimento dalla Figc. Forse.

MAROTTA - Per il dirigente bianconero c'è un'inibizione fino al 18 febbraio "per avere, al termine della gara, negli spogliatoi, contestato l'operato degli Ufficiali di gara, rivolgendo all'Arbitro, con atteggiamento intimidatorio, espressioni ingiuriose". Anche nel suo caso, le frasi pronunciate davanti alle telecamere ("l'arbitro è della provincia di Napoli non doveva venire a dirigere una partita a Torino, è giovane") dovrebbero fare testo.

Pare che la Juventus abbia deciso di non emettere comunicati ufficiali in merito alle squalifiche e pare anche possa decidere di fare ricorso. Dall'ambiente bianconero arriva sorpresa per le motivazioni con le quali è stato sospeso l'amministratore delegato. 

C'è poco da essere sorpresi in realtà e parlare di stangata è quantomeno esagerato: per quanto accaduto sabato sera sul terreno di gioco dell'impianto di proprietà bianconera le decisioni del giudice sportivo sono state pure troppo magnanime. Non si poteva, visti i precedenti nerazzurri che fanno testo eccome, risparmiare più di così i protagonisti nella zuffa di fine partita. Un giorno forse anche noi riusciremo a capire che un aggressione fisica e una verbale sono uguali. Che un vergogna pronunciato a bordo campo al quarto uomo è uguale ad un vero e plateale affronto in mezzo al campo, per certi versi pure umiliante e che in qualche modo autorizza chi è sugli spalti a fare pure peggio (I tifosi juventini hanno preso a sputi in faccia gli arbitri e per questo la società sarà costretta a pagare una multa da 50mila euro). Fino ad allora per noi certe squalifiche resteranno un mistero. Sibilline. Come le bieche insinuazioni che un direttore generale, di quella fede poi, non dovrebbe permettersi di pronunciare. Mai.