editoriale

Strama e il rifiuto alla Juve

Non sarà una partita come le altre. Alla vigilia di Inter-Juve Andrea Stramaccioni non lo nasconde. E i contrattempi, sintetizzati in una “nuvoletta nera”, legati al ritorno dei nazionali (Pereira e Gargano per un guasto...

Sabine Bertagna

Non sarà una partita come le altre. Alla vigilia di Inter-Juve Andrea Stramaccioni non lo nasconde. E i contrattempi, sintetizzati in una "nuvoletta nera", legati al ritorno dei nazionali (Pereira e Gargano per un guasto dell'aereo, Guarin perché purtroppo è capitato) non fanno che complicare la situazione. Notizia dell'ultima ora un piccolo infortunio a Stankovic. Il solito bollettino di guerra al quale bisognerebbe chiedere: e adesso chi pensi di schierare in campo? 

Palacio, "frullato" dalla partita in altissima quota giocata come unica punta, non è in discussione. Pronto a fare gli straordinari nonostante la comprensibile stanchezza insieme al solito Cassano, sul rendimento del quale Andrea non nutre il minimo dubbio. Darà il massimo come sempre. Non è passata inosservata la notevole prova di Kovacic nella partita contro la Serbia e per la prima volta anche Stramaccioni sembra aver fatto cadere le riserve, superando la sottile paura di bruciarlo. Visto quanto sta esprimendo in campo non può che giocare da titolare.

Poi, sollecitato dalla sottoscritta a confessare un eventuale disagio o fastidio dopo una settimana passata a leggere di Mourinho accostato all'Inter (un amore ingombrante), ha detto una cosa curiosa, senza forzature. Un po' come quando parli liberamente e ricalchi l'esatta posizione dei tuoi pensieri. "Da interista mi dispiace che i tifosi dell'Inter si illudano. SI creano delle aspettative." Da interista. Sarà per quello che quando gli chiedono se in futuro potrebbe allenare la Juve, Andrea risponde allontanando l'eventualità. "Tra 4-5 anni quando magari andrò via dall'Inter non mi vedo sulla panchina della Juve. Magari un'altra panchina, dai...". Magari. Dai.

Twitter @SBertagna