editoriale

Stupide favolette

In questo posto chiamato mondo ci deve essere per forza una contrapposizione netta tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Tra cio che è esteticamente pregevole e bello e ciò che non piace perché considerato brutto. Tra un modello da...

Sabine Bertagna

In questo posto chiamato mondo ci deve essere per forza una contrapposizione netta tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Tra cio che è esteticamente pregevole e bello e ciò che non piace perché considerato brutto. Tra un modello da perseguire e uno da distruggere in mille pezzettini. Sembra quasi che non ci sia posto per le sfumature. E' pensiero comune che intravedere in una favola perfetta una venatura che stride, questa finisca per renderla meno perfetta e giusta. Quando invece la renderebbe solamente più vera.

Le favole perfette non esistono. Per giustificare la vittoria inaspettata dei nerazzurri sui detentori del titolo si è arrivati quasi a disprezzare un mantra nazionale. Il calcio italiano. Forse se avessimo fatto come la maggior parte delle squadre che aggredisce il Milan immediatamente, scoprendosi all'inevitabile, la partita non l'avremmo portata a casa. Non è forse una caratteristica del gioco dei rossoneri cercare di colpire in contropiede? Che, difendere la propria rete, è diventata di colpo una colpa?

"Gradirei un po' di rispetto per un allenatore che quando dice che l'avversario gioca meglio lo dice o quando perde meritatamente lo ammette. Altrimenti anche io inizio a trovare scuse, come gli arbitri o gli infortuni, il campo, il sole. Inizio anch'io a dare la colpa a tutti dei fattori strani. Io non vado dietro le mode. Il calcio italiano ha vinto tanto e sempre, non vedo perché dobbiamo rinnegarlo." Queste le parole del tecnico Ranieri in conferenza. Il derby è sempre una partita bellissima per chi lo vince, ma chi ha perso farebbe una figura migliore se riconoscesse i meriti dell'avversario, invece che denigrarlo.

Il mondo è fatto anche di sfumature. Una partita può essere cinica ed efficace anche senza il predominio nel possesso palla, che fine a se stesso diventa uno sterile esercizio di stile. Guardarsi allo specchio e vedersi belli ogni mattina è prerogativa di pochi eletti. Forse, a telecamere spente, non succede nemmeno ai marziani catalani. Guardarsi allo specchio e non mentire sulle proprie rughe, ma al contrario trovare il modo per esaltarle è invece decisamente più difficile. L'Inter ha avuto il coraggio di farlo e quella che vedete in campo ha un pregio piuttosto raro. Non mente a se stessa, ma non mente nemmeno a chi la guarda. Vi racconta qualcosa che è molto più vero di una favoletta. Che ci crediate o no.