editoriale

The importance of being ‘metrosexual’

Dati i tempi moderni, Oscar Wilde non si rivolterà nella tomba se rivisitiamo una delle sue commedie teatrali più importanti adattandola al calcio. Ormai non è più importante essere ‘Ernesto‘, ma ciò che conta è l’essere...

Alessandro De Felice

Dati i tempi moderni, Oscar Wilde non si rivolterà nella tomba se rivisitiamo una delle sue commedie teatrali più importanti adattandola al calcio. Ormai non è più importante essere 'Ernesto', ma ciò che conta è l'essere 'metrosexual'. Termine anche simpatico se estrapolato dal contesto in cui viene utilizzato.Grazie a Cecchi Paone, abbiamo imparato, che se un uomo ama curare il proprio aspetto fisico, rischia di essere un omosessuale latente. Teorie dei tempi moderni insomma.Un parere sulla questione è stato chiesto ieri a Cassano, intellettuale latente dei giorni nostri, che prima ha utilizzato il termine 'froci' salvo poi salvarsi in calcio d'angolo con la parola 'omofobia' quando il caos era ormai già bello che scoppiato. Forse non la persona più adatta a cui chiedere, ma di sicuro quella più genuina. Il suo discorso è stato chiaro: la loro omosessualità, la vivano a casa loro, non in nazionale. Immaginatevi l'imbarazzo nello spogliatoio, durante una doccia, a pensare a un compagno che ha dei gusti totalmente opposti ai vostri. Roba da far 'accapponare' la pelle.Sembra essere diventato di vitale importanza, per gli esiti di questo Europeo, scoprire chi sia stato l'amante segreto di Cecchi Paone. Il caso pare essere più spinoso addirittura di quello del Papa e del suo 'corvo'. Si dice che Prandelli abbia intenzione di lasciare a casa, cosi come Criscito indagato per il calcio scommesse, tutti gli azzurri sospettati di essere metrosexual. Come se la sessualità di un calciatore, inficiasse le prestazioni sul campo.Il tema della sessualità è stato profondamente modificato nel tempo, si è passati dal porsi l'interrogativo se sia 'dannoso fare sesso prima di una partita' a quello se sia 'dannoso non dichiarare la propria omosessualità nel 2012'.Francamente non credo che a nessuno di noi interessi conoscere i gusti di coloro che calcano i campi di serie A ogni Domenica. Cristiano Ronaldo piace, non perchè cambia fidanzate, manco fossero mutande, ma perchè sul campo sforna prestazioni 'monstre'. Anche avesse altri gusti, di certo la sua schiera di fans non diminuirebbe. Un pò come Freddie Mercury: non è stata la sua omosessualità a renderlo un mito immortale, ma la sua ugola d'oro ed i suoi testi.Ma poi, che bisogno c'è di rendere partecipi della propria vita sessuale, tutti coloro che seguono il calcio? Se sempre il buon 'Ronaldo', andasse in giro dichiarando: "Sono etero al 200% e ogni sera ho una ragazza diversa", credo che questo atteggiamento da spaccone ci darebbe alquanto fastidio. Lo stesso vale per un calciatore che decide di fare outing, vi immaginate durante un'intervista il 'metrosexual' di turno che dal nulla esclama: "Volevo dichiarare a tutti di essere gay". Come direbbe Felice Caccamo: "E chi se ne fotte?". Il gossip non è calcio. Di gossip è bene che se ne occupi Signorini o Enzo Miccio.Per questo continuo a pensare di continuare a goderci le partite, pensare solo al campo (un pò come fanno alla Juventus detta anche '30sulcampo'), perchè alla fine nel calcio quello che conta sono i numeri, non le tendenze sessuali. Con buona pace di Cecchi Paone e di tutti i 'metrosexual' del mondo...twitter @marcorizzo1986