editoriale

Voce in capitolo

Se c’è una cosa che è drasticamente venuta a mancare all’Inter da quando se ne è andato JM, quella è la risposta pronta. La bravura nel fare polemica. Nel sollevare le verità giuste, mettendole nel posto giusto. C’è una...

Sabine Bertagna

Se c'è una cosa che è drasticamente venuta a mancare all'Inter da quando se ne è andato JM, quella è la risposta pronta. La bravura nel fare polemica. Nel sollevare le verità giuste, mettendole nel posto giusto. C'è una sorta di rassegnazione per la quale si patiscono passivamente uscite di ogni genere. Ora ci sono le nazionali e arrabattarsi per trovare notizie e argomenti con i quali riempire le pagine dei giornali non è facile. Ma questa sosta sta toccando picchi irresistibili. Mourinho prossimo allenatore dell'Inter e Materazzi vice. Lo scrive il Corriere dello Sport. Anzi, lo sbatte proprio in prima pagina. Qualcuno ha subito guardato il calendario. No, non è il primo aprile. Nulla è impossibile, ma tutto (proprio tutto) farebbe pensare al contrario. Josè pare destinato ad altri lidi. Per raggiungere i suoi obiettivi necessita di investimenti. Lui stesso lo è. Un investimento importante. Troppo per le tasche nerazzurre e per questi tempi poveri di soldi e di sogni.

Il pensiero va a Strama. Alle difficoltà nell'allenare una rosa probabilmente non all'altezza degli obiettivi ribaditi, alle critiche speciali che riservano a tutti quelli che vestono la maglia nerazzurra. Va anche a quella parte di interisti che aveva giudicato eccessiva l'arrabbiatura di Andrea per il termine "provinciale" dopo la partita con il Torino. Eppure per chi lo aveva pronunciato in quell'occasione non rappresentava un complimento. Anzi. E Strama era stato perfetto. Aveva semplicemente fatto quello che ci si aspetta che un allenatore interista faccia. Difendere la sua squadra che aveva appena vinto una partita e nonostante questo veniva criticata.

Che cosa c'entra tutto questo? C'entra molto con l'idea di Inter che viene raccontata. Con gli spifferi e con le crepe. Con i problemi (che sicuramente ci sono) ingigantiti al minimo sospiro. Con la voce in capitolo che non siamo mai riusciti ad avere. C'entra con il fatto che ci si permette di attribuire il rinvio di Samp-Inter alla volontà nerazzurra, abbozzando sorrisetti sui giornali. C'entra con il fatto che nessuno si interroga sull'improvvisa sparizione dal ritiro della nazionale di Chiellini (dopo che aveva giocato una partita nella quale non aveva lesinato falli, nella totale cecità dell'arbitro, ovviamente). C'entra con il fatto che nessuno si lagna se Ranocchia, fresco di operazione al setto nasale, invece rimanga, piuttosto che niente, a far panchina. Certo, era così anche quando c'era JM. Non è cambiato nulla da allora. E' il problema atavico dell'Inter. Solo che quando c'era lui queste cose avevano un nome ben preciso. Che evidentemente, oggi, nessuno ha più la forza di pronunciare. P.I.

Twitter @SBertagna