La prima amara verità è che non possiamo più permetterci un fuoriclasse che non giochi come tale. Noi dell'Inter ma anche voi di tutte le altre squadre. È evidente che se stiamo parlando di Wes e del suo contratto a fine novembre, qualcosa si è incrinato. Forse irrimediabilmente. Branca oggi è stato molto chiaro. "Sneijder fa ed è parte della storia dell'Inter. Stiamo valutando insieme al giocatore una modifica contrattuale necessaria che abbiamo presentato allo staff del giocatore al quale diamo tutto il tempo per pensarci. La linea della società è condivisa dal tecnico. Se non ci sarà la giusta serenità del giocatore non ci sarà neanche una conferma tecnica. Sono in questo mondo da tanti anni, rispettiamo il lavoro degli altri e gli altri devono rispettare il nostro. Le nostre esigenze non devono essere più nascoste, è un discorso molto serio. Siamo pazienti proprio perché abbiamo un certo tipo di rapporto con Wesley e questo vale anche da parte sua. Siamo sereni in attesa dell'evolversi della situazione". La linea societaria dimostra quindi coerenza rispetto a quanto già fatto con Julio Cesar, Lucio, Maicon. Ci si può venire incontro sull'ingaggio oppure amici come prima. E tanti saluti.
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Wes Cost
La prima amara verità è che non possiamo più permetterci un fuoriclasse che non giochi come tale. Noi dell’Inter ma anche voi di tutte le altre squadre. È evidente che se stiamo parlando di Wes e del suo contratto a fine novembre,...
Tutto perfetto. Wesley, dopo la strepitosa annata del triplete, ha avuto stagioni altalenanti. Spesso infortunato, raramente è riuscito a riproporci le prestazioni continue alle quali ci aveva abituato nell'era di Mourinho. Nella scorsa stagione le chiacchiere intorno alle sue serate all'insegna del divertimento milanese, rigorosamente documentate su Twitter, avevano fatto spesso parlare. Si era parlato di caso e si erano insinuati i primi dubbi sulla sua professionalità. Sempre desideroso di giocare nella nazionale olandese, lo aveva fatto anche a dispetto di una forma fisica non perfetta. Portandosi spesso gli strascichi all'Inter. Da qualche partita a questa parte ci si chiedeva se il rientro di Sneijder in squadra potesse creare dei problemi all'assetto disegnato da Stramaccioni. Oggi scopriamo che forse non rientrerà. Non immediatamente e non per problemi fisici.
Aver reso pubblico il problema ha di fatto coinvolto tutti a partecipare al dibattito. Giornali che fino a ieri parlavano di condotta non perfetta del giocatore si chiedono oggi se la società nerazzurra non gli stia facendo del mobbing. Nella sostanza e nei contenuti ha di certo ragione l'Inter. Un giocatore come lui, con quell'ingaggio e quella discontinuità è un costo troppo alto da mantenere. Nella forma, dichiarare in corso una trattativa di questo genere non è forse il migliore dei modi per concluderla felicemente. Perché il mondo, quando si parla di noi, ragiona in modo strano. Se fino a ieri il caso era Wes, da domani lo sarà la società che lo ha di fatto messo di fronte ad una scelta con ritocco del contratto obbligato. E non lo ha fatto a giugno, ma a novembre. In un periodo dove o Wes accetta oppure và a sedersi in tribuna. Ci devono essere ragioni piuttosto importanti per aver spinto l'Inter a parlarne ufficialmente. E soprattutto per rinunciarvi da un punto di vista tecnico, nonostante i molti assenti. Sarà una questione che dividerà, questo è certo. Lo avevamo ribadito più volte. All'Inter uno come Wes serve sempre. Il problema è che deve essere un Wes da Inter. Non un Wes qualsiasi.
Twitter @SBertagna
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