"C'è stato un periodo quest'anno in cui ho avuto tanti infortuni muscolari e ho pensato fossero legati all'età. Ma la verità è che recuperavo troppo. Sia per la mia voglia di tornare in campo sia per la pressione. Ero consapevole che il club aveva bisogno di me e volevo dare una mano. Poi c'è stato anche il problema legato al fatto che abbiamo avuto cinque allenatori diversi, ognuno con una impostazione diversa. Questo ha avuto conseguenze per la squadra ma anche per i singoli". É stato il grande assente di questa stagione, almeno nella parte iniziale. Il fuoriclasse che per fortuna non avevamo venduto nella sessione di calciomercato estiva (anche se qualcuno lo avrebbe volentieri barattato per lasciamo perdere chi), quello che aveva illuso i tabloid inglesi rimanendo infine all'Inter, uno degli artefici più devastanti del Triplete. Lui, Wesley Sneijder. Una stagione in salita, tormentata da numerosi infortuni (quelli ai quali accenna per la prima volta in maniera distensiva), poi le pressioni e l'Inter che in tutto ciò va male, malissimo. E mai come in quel frangente ha bisogno di lui.
editoriale
Wes is back
“C’è stato un periodo quest’anno in cui ho avuto tanti infortuni muscolari e ho pensato fossero legati all’età. Ma la verità è che recuperavo troppo. Sia per la mia voglia di tornare in campo sia per la pressione. Ero...
Realisticamente parlando la verità potrebbe avere la sua giusta ubicazione nel mezzo. La stagione non iniziata proprio al massimo, l'insofferenza, la frustrazione. E se non giochi ed esci la sera per locali ti si nota di più. Soprattutto se la tua squadra perde una partita dietro all'altra e fatica a trovare la quadratura del cerchio. Il turnover sulla panchina non é stato di certo di grandissimo aiuto. E con queste dichiarazioni Wesley sembra finalmente confessarsi "Ho giocato ovunque quest'anno: attaccante, centrocampista, esterno e trequartista. C'è stato un momento in cui dovevo andare a prendere palla nella mia metà campo e portarla avanti (quando Gasperini provò a impostarlo centrale di centrocampo ndr). Questo influiva anche sulla mia motivazione, non ero felice. Ma poi fortunatamente è arrivato il nostro nuovo allenatore e ha capito questa situazione. Stramaccioni mi capisce. Tutte quelle situazioni ti tolgono energie e influiscono anche sui muscoli. Ad un certo punto i tuoi muscoli ti dicono: 'ok più di così non puoi andare'
Wes é uno di quei giocatori per il quale la leva motivazionale é tutto. Immaginiamo forse solo ora le difficoltà nel doversi ricostruire un ruolo con ogni allenatore nuovo. Discutere la posizione. Ricominciare da zero. E finire per sentirsi chiamare problema. Difficile mantenere la calma in una situazione simile. Ci voleva qualcuno che gli togliesse un po' di pressione dalle spalle. Che distogliesse l'attenzione dalle sue prestazioni per non schiacciarle con l'ansia. Che capisse che quel talento non poteva essere un problema. Stramaccioni é arrivato, ha distratto la platea e poi come d'incanto quello in campo assomigliava di nuovo al miglior Wesley conosciuto. Tipo quel tiro assurdo da lontano a cercare il guizzo giusto per vincere il derby. Che poi abbiamo vinto. E poi dicono che gli allenatori non pesano. Certo, dipende dall'allenatore.
Il calciomercato é ripreso incessante, ma al contrario dell'anno precedente su Wesley regna un po' più di tranquillità. Le motivazioni sembrano più salde, da entrambe le parti. Perché comunque le cose si fanno in due, non dimentichiamocelo. Se da una parte ci deve essere la volontà di rimanere, dall'altra ci deve essere quella ferma e decisa di trattenere il campione di turno. O almeno provarci. Spesso in questa stagione Wesley si è lamentato del fatto che i giornalisti avessero travisato le sue parole. Eppure appena sbarcava nella sua Olanda per un impegno nazionale, la sua frustrazione (non sempre riportata con precisione) sembrava trovare una piccola valvola di sfogo. Con le dichiarazioni di oggi tutto riacquista una luce più pacata e logica. Quasi normale. Chi pensa che l'Inter (soprattutto quella di oggi) possa fare a meno di Wesley é folle (anche un certo allenatore aveva partorito questo pensiero). L'impressione é che decisioni così importanti non verranno più abbandonate in balia degli eventi, ma difese con coscienza. E anche Wesley potrà tirare un sospiro di sollievo in presenza dei giornalisti. Quando é il cuore a parlare chiaro, difficilmente si viene travisati.
Twitter @Sbertagna
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