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ESCLUSIVA Bocalon: “Sogno ancora l’Inter, farò di tutto. Mi ha chiamato persino…”

Una storia da film, di quelli col lieto fine. Riccardo Bocalon come Peter Pan, segna ai grandi per far gioire i piccoli: Genoa prima, Spezia poi. Queste sono le due vittime illustri di Bocalon, che con un gol a Marassi e due al Picco ha regalato...

Fabrizio Longo

Una storia da film, di quelli col lieto fine. Riccardo Bocalon come Peter Pan, segna ai grandi per far gioire i piccoli: Genoa prima, Spezia poi. Queste sono le due vittime illustri di Bocalon, che con un gol a Marassi e due al Picco ha regalato la semifinale di Coppa Italia all'Alessandria. E adesso San Siro e il Milan, sperando di far gol anche lì, quando per lui la partita avrà il sapore di un derby visti i trascorsi nelle giovanili nerazzurre e la fede di Riccardo, interista che sogna l'Inter e sta trascinando l'Alessandria nella storia. FCINTER1908.IT l'ha intervistato in esclusiva, ed è stata l'occasione buona per parlare del suo magic moment, ma anche di ricordi e speranze per il futuro, magari a tinte nerazzurre.

Ciao Riccardo, complimenti per quello che stai combinando in giro per l'Italia. Quali sono stati i messaggi più belli che hai ricevuto dopo la doppietta a La Spezia? "Mi han fatto i complimenti tantissime persone e tantissimi allenatori che ho avuto, tra cui Calori. Ma la cosa più bella è stata la chiamata di Inzaghi: io non ci credevo, pensavo fosse uno scherzo, ed invece era tutto vero. Io sono interista, ma lui è il mio idolo, non ci son parole per descriverlo."

Il giorno dopo la vittoria di La Spezia quando ti sei svegliato, sempre che tu sia andato a dormire, hai realizzato ciò che avevi fatto la sera prima e che andrai a giocare A San Siro con il Milan una semifinale di Coppa Italia? "Sapevamo che se avessimo vinto saremmo entrati nella storia del calcio italiano. Quando siamo tornati, alle 4 di notte, c'erano 1000 persone e abbiamo festeggiato tutti insieme. Mi han fatto anche un coro bellissimo che spero di risentire spesso: io sono molto emotivo quando gioco, e quando la curva mi acclama mi dà una carica incredibile."

Ti senti ancora con qualcuno dei vecchi compagni della Primavera dell'Inter? "No, l'unico che sento è il mister che avevamo, Ciccio Esposito. Però a San Siro incontrerò Andrea Poli, vecchio compagno ai tempi del Treviso."

Il ricordo più bello dell'Inter? "Il Torneo di Viareggio: lì avevo fatto bene, tanto che giocavo sempre titolare. Peccato che perdemmo in semifinale con la Sampdoria. Ma non puoi immaginare la gioia di quando mi dissero che l'Inter mi voleva. Io, interista di famiglia interista avrei giocato nell'Inter."

Ti sei lasciato bene con la dirigenza nerazzurra? "Si, molto bene. Ausilio mi ha tenuto in prestito fino a quest'anno; vuol dire che credevano in me. E' stato un rapporto di stima reciproca durato circa 6 anni. E poi mai dire mai..."

Tu speri ancora in un'altra chiamata dell'Inter, no? "Io sono convinto che uno il destino se lo scriva da solo, e io farò di tutto per tornarci. Non voglio fare il fenomeno, ma ho ambizioni e motivazioni, e cercherò di arrivare più in alto possibile. Ma non è nemmeno questione di soldi, è il bello del calcio. Ciò che ti rimane dentro, come l'impresa con l'Alessandria, non ha prezzo."

Per tornare all'Inter non c'è momento migliore di questo: Gregucci era il vice di Mancini al City, potresti chiedergli di fare il tuo nome. "Eh si, speriamo ci metta una buona parola. Dai, scherzo.."

A prescindere dal ruolo che ricopri, chi di questa Inter ti piace di più? "Ljajic sta facendo la differenza. Sta dimostrando il suo valore, con continuità. Ha trovato l'ambiente giusto ed un allenatore che sappia valorizzarlo al meglio. E poi quest'anno abbiamo una difesa incredibile. Miranda su tutti. E' una squadra molto completa, ed è soprattutto merito di Mancini. Nessuno credeva si sarebbe potuto arrivare già da ora così in alto in Serie A."

Restando in tema Serie A: qualche club ti ha contattato in questi giorni? "Al momento il mio procuratore si sta dedicando anima e corpo alla nascita del suo secondo figlio, quindi non abbiamo ancora parlato di queste cose. O almeno, lui non mi ha detto ancora niente. Io ho un contratto di 3 anni, poi è ovvio che se arrivasse una chiamata dalla Serie A la si valuterà insieme."

SI RINGRAZIA RICCARDO BOCALON