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Alberto Brandi: “Com’è lontana Madrid”…

E’ una ferita profonda, lascerà il segno per molto. La sconfitta contro lo Shalke04, da ieri sera soprannominato Shalke05 per i gol rifilati all’Inter, ha capovolto il mondo e ha riportato il popolo nerazzurro indietro nel tempo, là...

Eva A. Provenzano

E' una ferita profonda, lascerà il segno per molto. La sconfitta contro lo Shalke04, da ieri sera soprannominato Shalke05 per i gol rifilati all'Inter, ha capovolto il mondo e ha riportato il popolo nerazzurro indietro nel tempo, là dove non avrebbero mai voluto tornare. 

Alberto Brandi, giornalista e conduttore di Contro Campo dice la sua sul blog di sport.mediaset. "Moratti non dimenticherà facilmente le ultime quattro giornate di Milano. Tra Milan e Schalke 8 gol sul groppone e due sconfitte che cancellano i sogni di grandezza degli interisti. Sul banco degli imputati finisce soprattutto Leonardo, ma è limitativo prendersela solo con lui", scrive.

Dunque colpa del brasiliano si, ma anche chi c'è sempre stato ha disatteso le aspettative. Persino Javier Zanetti è sembrato troppo stanco e Cambiasso come lui: "Sono sembrati invecchiati di colpo - sostiene Brandi - il killer spietato Eto’o si è intenerito, Thiago Motta è sempre andato al piccolo trotto, Sneijder è tornato quello scaricato dal Real. Sacrifici, là davanti, zero. Ogni palla catturata dagli avversari diventava un’occasione da gol. E dietro non c’erano Samuel e Lucio, ma la coppia da brividi Ranocchia-Chivu. E Maicon? Irriconoscibile, mai uno spunto, in compenso errori a non finire".

Quella del giornalista di controcampo è un'analisi obiettiva e veritiera. Forse tutto questo non sarebbe successo se la società a giugno non avesse pensato che il miracolo di Mou e dei suoi sarebbe durato in eterno. "Il rinnovamento graduale - conclude Brandi - doveva cominciare in estate e non a gennaio. Com’è lontana Madrid e quel 22 maggio 2010 dopo la serata triste di Inter-Schalke".