L'ex bandiera nerazzurra, Alessandro Altobelli ritorna con delusione e rammarico sulla partenza di Samuel Eto'o. Da Goal.com, l'attaccante Campione del Mondo 1982, critica la scelta del camerunense di trasferirsi in Russia in una società semi sconosciuta come l'Anzhi: “Capisco - dichiara Altobelli - che non si possono sempre rifiutare certe offerte e capisco anche che lui è un simbolo dell’Africa e che ha una missione da compiere in giro per il mondo, ma andando in Russia ha deciso di smettere di giocare a 30 anni… Di lui non ne sentiremo più parlare, non mi risulta che l’Anzhi sia in Champions League o in altre competizioni importanti”.
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Altobelli deluso: “Eto’o insostituibile, Forlan non può prendere il suo posto”
L’ex bandiera nerazzurra, Alessandro Altobelli ritorna con delusione e rammarico sulla partenza di Samuel Eto’o. Da Goal.com, l’attaccante Campione del Mondo 1982, critica la scelta del camerunense di trasferirsi in Russia in una...
Una dichiarazione forte che ne cela un’altra decisamente più tecnico/tattica: “Eto’o è insostituibile, c’è poco da dire. Uno come lui è impossibile da rimpiazzare”.
E allora? Forlan cosa potrà fare? “Ripeto, Eto’o è insostituibile, Forlan non credo che possa prendere il posto di Eto’o…”.
Quindi sarà un’Inter meno forte rispetto al recente passato? “Lo scorso anno Eto’o era l’unico là davanti che aveva il posto fisso, quest’anno ci sarà più concorrenza. Ecco, in tanti dimenticano che c’è sempre un certo Milito che, solo due stagioni fa, ha fatto cose pazzesche. Poi mi sembra che su Pazzini non ci sia la giusta fiducia, è un ottimo giocatore e troverà il suo spazio nell’Inter”.
Intanto, però, all’Inter la linea italiana prosegue. Ranocchia, Pazzini, Poli… Anche su questo argomento Spillo è piuttosto deciso: “Non mi interessa se uno è italiano o straniero, se arriva dalle giovanili del club o da un luogo sperduto del mondo, l’importante è che sia un giocatore bravo. Ormai il calcio è internazionale, abbiamo italiani che giocano in Russia, perché dovremmo aspirare a club con più italiani? Per me conta quanto uno è forte, questo fa la differenza, non il Paese di nascita”.
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