Il calcio di Joseph Blatter cammina all'indietro. Il presidente della Fifa continua a puntare sulla discrezionalità dei fischietti, sempre più nell’occhio del ciclone anziché limitare al minimo la soggettività dell'arbitro. In questo senso va anche l’ennesima modifica dell’Ifab, l’International Board, alla regola del fuorigioco. I nuovi criteri, entrati in vigore ufficialmente ieri, sono volti a favorire gli attaccanti, penalizzando i difensori, come spesso è accaduto da quando Blatter è alla guida della Fifa. I nuovi concetti introdotti sono quelli di “interferenza” e “trarre vantaggio”. Partendo dall'interferenza, ora interferire con l’avversario da regolamento significa essere a distanza di gioco (ca 1,5 m) con esso. Questo vuol dire che se l’attaccante è in fuorigioco ma a più di un metro e mezzo dal difensore, non verrà considerato in offside, a meno che non offuschi la visuale del portiere avversario. Ma pesante è la discrezione dell’arbitro: sia riguardo le distanze (ci vogliono occhi da misuratore laser) sia sul decidere de l'attaccante ha dato fastidio al difensore.Quanto al "trarre vantaggio". Qui non c'è più discrezionalità dell’arbitro, ma la regola è troppo pro-attaccanti. Fino ad ora un tocco del pallone da parte del difensore poteva rimettere in gioco un attaccante solo se secondo il direttore di gara aveva provato una giocata. Ora invece basterà qualsiasi tocco nel tentativo di recuperare la palla per sanare la posizione di un avversario in fuorigioco. In pratica ogni volta che un difensore toccherà la sfera, tutti gli attaccanti rientreranno immediatamente in gioco. Poche le eccezioni: quando c'è un azione tesa a salvare un gol, cioè una parata di un portiere oppure un intervento di un difensore da ultimo uomo sulla linea di porta.
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Altra ideona di Blatter, cambiano le regole del fuorigioco. Ecco come
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