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Ancora Chivu: “Per battere le punizioni facciamo la fila…”

Mancano due ore alla “Prima Serata” di Inter Channel con Cristian Chivu. Nell’incontro via email coi tifosi nerazzurro, coordinato da Edoardo Caldara e Roberto Scarpini, tra sorrisi e battute, il difensore ha spiegato anche il...

Eva A. Provenzano

Mancano due ore alla "Prima Serata" di Inter Channel con Cristian Chivu. Nell'incontro via email coi tifosi nerazzurro, coordinato da Edoardo Caldara e Roberto Scarpini, tra sorrisi e battute, il difensore ha spiegato anche il suo rapporto, oramai quasi esistenziale, con il ruolo di terzino sinistro. "Sarebbe ridicolo dire che non mi piace, infatti non lo dico, perché mi piace giocare, mi piace sentire la fiducia dell'allenatore, dei compagni, dei tifosi. Mi piace dare il mio contributo alla squadra e vincere con l'Inter. Però, oramai lo sanno tutti, non è quello di terzino sinistro il mio ruolo naturale, che è quello o di difensore centrale o di centrocampista centrale. Però - sorride - oramai vivo un paradosso: solitamente si fa giocare sulla fascia il giovane, io invece sono diventato terzino a 28 anni... Più vado avanti negli anni e più vedo sempre vicino a me quella benedetta riga... Ti condiziona quella riga... E lì, sulla fascia, senti sempre tutto: le voci della panchina, quelle del pubblico... Calcisticamente parlando, inoltre, cambia la visuale, la lettura della gara. Sulla fascia giochi più lineare, è un gioco basato principalmente sulla fisicità e sulla lotta. Serve alla squadra, quindi va bene, però a volte, il giorno dopo la partita, leggo le pagelle dei quotidiani e mi scappa da ridere. Leggo, per esempio, cose tipo 'spinge meno di Maicon': e ci sfido, Maicon spinge sempre, qualcuno si dovrà pur fermare e quel qualcuno, essendo un difensore centrale, sono io... ".

L'ironia è una delle qualità di Cristian, messa bene in luce sotto le telecamere di "Prima Serata". Un tifoso gli scrive: da quando c'è Leonardo in panchina ti vedo più calmo... Lui sorride, abbassa il capo, mostra la cicatrice: "A volte entra un po' di aria... ". Come dire, può capitare di essere nervosi durante una partita di altissimo livello, può capitare a tutti i calciatori del mondo, però Chivu stempera, sorride, usa l'arte della battuta per chiuderla lì, senza 'se' e senza 'ma'. E nessuno può restarci male, perché è autoironico.

Lo stesso dicasi per le punizioni. Tutti i tifosi dell'Inter hanno una gran voglia di vedere un gol, su punizione, dello specialista di Resita. "Già, anch'io, ma non amo litigare e sulle punizioni dal limite dell'area avversaria c'è sempre la fila. Quattro o cinque compagni...