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Ausilio: “Il mercato e i suoi segreti, vi spiego. Lavorare per l’Inter è una gioia, non…”

In occasione dell’uscita del noto videogioco Football Manager 2015 (datata lo scorso 7 novembre), è nata un’originale iniziativa che oggi, al suo esordio, ha visto il ds dell’Inter, Piero Ausilio, come suo assoluto protagonista. Tramite il...

Dario Di Noi

In occasione dell’uscita del noto videogioco Football Manager 2015 (datata lo scorso 7 novembre), è nata un’originale iniziativa che oggi, al suo esordio, ha visto il ds dell’Inter, Piero Ausilio, come suo assoluto protagonista. Tramite il sito spaziogames.it, infatti, è cominciata una serie di video-lezioni dedicate al mondo dei manager. Queste le parole, i pensieri e i consigli del professor Ausilio.

Quanto è cambiato il mercato?

"E’ cambiato molto. Come si suol dire, 'è sempre calciomercato', ma nel vero senso della parola. Le date sono solo un punto di riferimento, per le norme e per la formalizzazione delle trattative, ma ormai si lavora, ci si aggiorna, si seguono calciatori, si impostano trattative e si incontrano società costantemente, è un impegno che ti occupa 365 giorni l’anno".

Il mercato di riparazione?

"Lo dice la parola stessa, è un po’ particolare. Se le cose le abbiamo fatte bene durante l’estate e tutto funziona, non dovremmo nemmeno averne bisogno. Poi in realtà ti serve per dare degli aggiustamenti e per dare magari la possibilità di provare avventure diverse a chi ha giocato di meno fino a quel momento. In pochissimi casi, come successo a noi con Hernanes e D’Ambrosio lo scorso anno, si può anticipare di qualche mese un’idea che avevi già in mente per il mercato estivo. Però sono solo delle particolarità: dovresti aver fatto talmente bene in estate che a gennaio non dovresti avere bisogno di nulla. Spesso poi non è così e allora vai avanti con nuove idee e, se possibile, programmi già il mercato di luglio".

Quando si inizia a programmare la stagione successiva?

"Uno alle 23.00 del 1 settembre pensa ‘ok, adesso vado avanti uno-due mesi a programmare un altro tipo di lavoro', ma in realtà poi non è così. In realtà si brucia tutto, i tempi sono immediati e già il 2-3 di settembre sei orientato su quello che sarà il futuro. Tutto è sempre focalizzato sul presente e sul lavoro dell’allenatore, su ciò che accade negli allenamenti e nelle partite, ma chi fa questo tipo di lavoro in realtà ha già consegnato un prodotto e deve preoccuparsi di quello che sarà eventualmente il programma di miglioramento futuro della rosa, preparando fin da subito il mercato di gennaio o addirittura quello di giugno. E’ un momento, questo, in cui si lavora tanto sullo scouting: abbiamo tanti osservatori che stanno girando il mondo per osservare i calciatori, facciamo delle verifiche tecniche - sia video che dal vivo - per capire quelle che potrebbero essere opportunità per noi".

Segreti di un vero Football Manager?

"So che ci dev’essere tantissima passione. Non puoi pensare di fare questo tipo di lavoro se non sei supportato da una grandissima passione, che vuol dire sacrificare per tanti anni la tua famiglia, vuol dire sacrificare le cose normali della quotidianità, i weekend piuttosto che le vacanze, tutti sacrifici che però non ti pesano. Lavorare per un club come l’Inter è innanzitutto una grande gioia, quindi non mi pesa nulla. Vedere partite anche quando non ce n’è bisogno piuttosto che fare viaggi quando potresti farne a meno, nel momento in cui li fai vuol dire che ciò che ti spinge va oltre il tuo lavoro. Poi ci devi mettere sicuramente un po’ di formazione, un po’ di competenza e un grande gruppo di lavoro alle tue spalle, perchè da solo non puoi inventarti nulla. Devi essere bravo a scegliere le persone giuste che valorizzino poi il tuo lavoro. I segreti sono questi: nulla di particolare, se hai queste cose sei già ad un buonissimo punto di partenza per diventare un buon manager".