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Ausilio: “Il mio rimpianto? Balotelli. Completeremo il centrocampo. Per il resto…”

Su Inter Channel un ospite d’eccezione, che si è concesso alle domande e alle curiosità dei tifosi, il direttore sportivo Piero Ausilio. Da nomi di giocatori in chiave mercato a quello di un allenatore, André Villas Boas, che...

Eva A. Provenzano

Su Inter Channel un ospite d'eccezione, che si è concesso alle domande e alle curiosità dei tifosi, il direttore sportivo Piero Ausilio.

Da nomi di giocatori in chiave mercato a quello di un allenatore, André Villas Boas, che l'Inter conosce molto bene. Anche di questo si è parlato con Ausilio: "Ma su Villas Boas non ci stiamo lavorando, ve lo assicuro. Comunque siamo davvero contenti di quello che sta facendo e gli facciamo i nostri complimenti".

Ma qual è il più grande rimpianto del direttore sportivo nerazzurro ripensando ai giocatori che sono arrivati in prima squadra dal settore giovanile? Anche questo viene chiesto dai tifosi: "A livello personale, risponderei Balotelli, perché per tutto quello che è stato dato e fatto mi aspettavo di vedere Mario tanti anni all'Inter, invece non ha saputo meritare questa opportunità".

Un commento, poi, viene richiesto sul nerazzurro Lorenzo Crisetig: "Oltre alle qualità indubbie, importanti e di prospettiva, rispetto ad altri Lorenzo ha anche valori morali quali serietà ed umiltà, e sono convinto che è uno di quelli che, come si suol dire, non si monta e non si monterà mai la testa. Un ragazzo speciale davvero".

Si passa poi a una rivelazione: "Il reparto su cui stiamo lavorando di più? Per un discorso di numeri, il centrocampo: manca un centrocampista che completi il reparto, non per forza un big ma magari anche un giovane di prospettiva. La difesa e l'attacco sono già stati sistemati a gennaio di quest'anno".

Ma qual è lo stile, il modo, con cui si fa mercato? "Quando parli di stile, noi abbiamo il nostro - risponde Ausilio -. Poi capita di prendere giocatori di cui si è sentito parlare da mesi e giocatori di cui non si è mai parlato. Però, potendo scegliere, noi preferiamo lavorare mantenendo un basso profilo. È più facile, ti permette di lavorare con più calma sulla situazione e spesso il silenzio ti permette anche di risparmiare qualcosa. Tutto quello che si dice e si scrive è comunque giustificato, non intendiamo mancare di rispetto a chi scrive o a chi va in televisione o a chi fa il suo lavoro di giornalista. Se noi non parliamo molto delle trattative, è solo perché ci sono dei vantaggi nel cercare di tenere fino alla fine nascosta una cosa".