CdS: “Eppure è un’Inter che va a cento…”

Cento gare in Champions per l'Inter (senza contare i preliminari). Cento volte in Champions per capitan Zanetti (incluse le otto gare dei preliminari). Vite parallele quelle dell'argentino e del club nerazzurro che torna nell'Europa che conta nella stagione 1998-99, quando Javier, da possibile 'riserva' era già diventato un punto di riferimento per gli interisti. E da allora ad oggi le cose sono cambiate poco, l'indiscutibile uomo simbolo è ancora lui, che a 38 anni (e nonostante gli dicano di smettere, di farsi da parte) continua a correre come prima, più di prima, supplendo alle carenze, alle assenze delle promesse della gioventù interista che non esplodono, che ancora non si vedono. 

Se si conta anche la Coppa Uefa e la Supercoppa Europea sono 143 le presenze europee di 'Saverio' che aggancia Roberto Carlos e ha davanti solo Paolo Maldini (174), Seedorf (157), Raul (152) e Giggs (144). Se invece si conta solo la Champions sono ancora tanti i campioni che il capitano ha davanti, ma lui continua a tenere botta. Anche in un momento così complicato per l'Inter, continua ad essere l'ultimo baluardo. La Francia gli ricorda quel gol a Parigi, se segnasse a Lille potrebbe tornare ad essere il giocatore 'più anziano' a segnare in Coppa. E Il Lille Métropole è stato progettato dall'architetto Roger Taillibert, lo stesso del Parco dei Principi di Parigi.

Oggi serve una nuova impresa per dare un'altra volta senso a questa stagione cominciata male. Lontano da San Siro i nerazzurri fanno meglio, ma c'è da badare ad una difesa che balla troppo, soprattutto nel secondo tempo. Gli interisti sono abituati a farle le rimonte, non ad essere ripresi. "Serve un freno ed una ripartenza- scrive il CdS- meglio se in Europa e in trasferta. E’ nel dna dell’In­ter".