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Cicinho fa mea culpa: “A Roma alcool, fumo e discoteca. Niente droga solo perché…”

L’ex terzino della Roma Cicinho ha rivelato degli scioccanti retroscena circa la sua infelice parentesi nella capitale: “Andavo a Trigoria, mi allenavo ma sapevo che la domenica non avrei giocato. E allora quando arrivavo a casa bevevo...

Daniele Vitiello

L'ex terzino della Roma Cicinho ha rivelato degli scioccanti retroscena circa la sua infelice parentesi nella capitale: "Andavo a Trigoria, mi allenavo ma sapevo che la domenica non avrei giocato. E allora quando arrivavo a casa bevevo molto, fumavo. Bevevo intere casse di birra e altri tipo di alcool, da solo o insieme a falsi amici. Mi piaceva andare in discoteca, bevevo e non riuscivo a fermarmi"

Sempre più in basso, con le spalle al muro, ad un passo anche dall'assunzione di sostanze stupefacenti:"Non ho assunto droga solo per i controlli anti-doping, - ha detto ancora Cicinho - altrimenti l'avrei fatto. L'alcol ti porta su quella strada, ed è la peggior droga che esiste al mondo. Ho pensato di lasciare il calcio, ero a pezzi. Quando la Roma mi ha dato in prestito al San Paolo volevo lasciare tutto ed ho mancato di rispetto al club che mi ha rivelato al mondo".

Ora è tutto concluso e il calciatore carioca vorrebbe tornare a calcare i campi da gioco: "Vorrei farlo - ha detto -, anche se non sarà più nella Roma. Il mio agente sta vedendo se in Brasile o ancora in Europa, dove io e mia moglie vorremmo continuare, c'è la possibilità di farlo. Farò quello che Dio vorrà: calcio, o continuerò nel mio cammino di evangelizzazione"