Silvano Ramaccioni, 73 anni di cui 27 spesi al Milan in qualità di direttore sportivo (prima) e di team manager (poi), è certamente il più sorpreso per l’atterraggio di Andrea Stramaccioni sulla panchina dell’Inter. E non è una banale questione di assonanza: «Io e mio fratello gemello, Tommaso, possediamo un’azienda agricola a Umbertide la cui ragione sociale è: S (Silvano) e T (Tommaso) Ramaccioni. Appunto STRAMACCIONI. Ormai il nuovo allenatore nerazzurro è uno di famiglia!». La similitudine dei loro cognomi ha mandato in confusione perfino un’agenzia di stampa ma pure un bel po’ di amici: «Sono pensionati come me, li incontro quando porto a spasso il cane. Quelli probabilmente più sordi, ascoltando il mio nome in tv o alla radio, hanno pensato che fossi passato all’Inter e mi hanno preso per pazzo. Sono curioso: questo è un giovanotto cui vanno fatti i complimenti, vincendo a Londra ha convinto Moratti e io so per esperienza che nessuno regala niente, soprattutto se sei uno sconosciuto». Appuntamento tra i due al prossimo derby: «Gli stringerò la mano e gli farò gli auguri. Se li merita».
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CorSera: «Ramaccioni su Stramaccioni, quasi-ominimi e confusi…»
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