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CorSera – Strama perdonato, a Parma ci sarà . Ecco perchè…

La Corte di Giustizia Federale nella giornata di ieri ha accolto il ricordo fatto dall’Inter per la squalifica del tecnico Andrea Stramaccioni, trasformando la sospensione in una multa di 10mila euro con diffida. La sentenza sul tecnio...

Francesco Parrone

La Corte di Giustizia Federale nella giornata di ieri ha accolto il ricordo fatto dall'Inter per la squalifica del tecnico Andrea Stramaccioni, trasformando la sospensione in una multa di 10mila euro con diffida.

La sentenza sul tecnio nerazurro si colloca nella linea scelta fin qui dagli organi di giustizia presso la Federcalcio, che quest’anno hanno sempre evitato la squalifica (Mazzarri, espulso tre volte e Guidolin, espulso in due occasioni) in caso di proteste per alcune decisioni arbitrali. In base a quanto segnalato nel referto, Stramaccioni aveva detto: «Vergogna», dopo il rigore non concesso all’Inter per l’intervento di Astori su Ranocchia, ignorato dall’arbitro Giacomelli che poi, su segnalazione del quarto uomo (Meli), aveva provveduto ad espellere l’allenatore. La squalifica è apparsa incongrua con i precedenti e ripropone la vecchia questione legata ai criteri decisionali del giudice sportivo, Tosel e della sua segreteria, che, visti i contatti telefonici pregressi, autorizza qualsiasi sospetto. Ma era incongrua anche rispetto all’espressione (usata 24 ore dopo anche dal tecnico del Torino, Ventura, dopo il rigore concesso alla Roma), che era stata sdoganata nientemeno che dal presidente degli arbitri, Marcello Nicchi

Non c’è stato niente da fare invece per Cassano. Il referto, con l’aggiunta di quanto ascoltato dal componente della Procura Federale, non consentiva sconti. In questo caso, al di là del comportamento del tutto fuori luogo di Cassano, era stato usato lo stesso metodo adottato dopo Inter-Sampdoria 0-0 (20 febbraio 2010), quando mezza Inter era stata squalificata: tre giornate a Mourinho (anche, ma non solo per il gesto delle manette), due a Muntari e Cambiasso, una a Samuel e Cordoba, stop fino all’8 marzo per Oriali. Il referto dell’arbitro Tagliavento era stato integrato in maniera decisiva da quanto scritto dai tre collaboratori della Procura Federale.