Dodici. Un voto, non un numero di maglia. Ed è il voto che Dejan Stankovic regala ai tifosi nerazzurri, a quelli che martedì sera erano allo stadio e a quelli che gli hanno scritto attraverso Inter Channel. Lui, il Drago, ospite di 'Prima Serata', ancora si commuove quando Edoardo Caldara legge i messaggi. Non sono complimenti di prassi, sono le osservazioni e i grazie di chi ha vinto tanto insieme a lui in questi anni e non dimentica ora che l' Inter vive una stagione diversa.
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Deki: “Se penso a martedì mi vengono i brividi, adesso lottiamo per salvare la stagione”
Dodici. Un voto, non un numero di maglia. Ed è il voto che Dejan Stankovic regala ai tifosi nerazzurri, a quelli che martedì sera erano allo stadio e a quelli che gli hanno scritto attraverso Inter Channel. Lui, il Drago, ospite di ‘Prima...
"Mi vengono ancora i brividi se penso a quello che ho provato l'altra sera durante il riscaldamento, durante la partita e alla fine... E quando, proprio alla fine, distrutto, ho alzato la testa e ho visto la gente applaudire... Avevano capito, abbiamo dato tutto, tutto veramente. Il Marsiglia non aveva creato nulla, e poi quella cosa... Nove volte su dieci gli arbitri fischiano la spinta dell'attaccante sul difensore, su Lucio, anche quella spintina. E poi il rimbalzo, il controllo, il tiro che secondo me ha pure sbagliato... Incredibile e non basta neppure dire incredibile... Un anno storto, è così. Ora lottiamo per salvare la stagione, per concluderla nel miglior modo possibile. Non so in che posizione chiuderemo, ma so che lotteremo ancora. E per il futuro vedremo. Io ho tanta fiducia in Moratti, ha sempre avuto voglia di fare e di vincere, ha ancora voglia di fare e di vincere, la trasmette sempre a ognuno di noi in ogni occasione. Sono molto fiducioso, alziamo la testa e andiamo avanti".
Il rapporto tifosi-squadra, quindi tifosi-Stankovic, è il tema principale della puntata di "Prima Serata". Riflette Dejan che "all'inizio della striscia negativa erano più arrabbiati, piano piano hanno capito la situazione, si sono stretti attorno a noi, c'erano a Verona e si facevano sentire, erano in settantamila martedì e hanno dato a noi tutto quello che ci potevano dare. Per questo, a fine gara, li ho voluti ringraziare. Sono andato sotto la Nord e l'unica maniera per farmi capire, per esprimere quello che provavo, era fare un inchino. Ho anche allargato le braccia, come per dire 'anche noi abbiamo dato tutto, ci abbiamo provato".
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