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Di Marzio: “L’ultimo giorno l”Inter non si è neanche presentata all’Ata perché…”

Gianluca Di Marzio, esperto di mercato di Sky, ha commentato il mercato delle big a giochi ormai chiusi: “Di solito, chi si muove tanto l’ultimo giorno di mercato non ha lavorato bene nei precedenti. E allora è costretto a ad agire...

Daniele Mari

Gianluca Di Marzio, esperto di mercato di Sky, ha commentato il mercato delle big a giochi ormai chiusi: "Di solito, chi si muove tanto l’ultimo giorno di mercato non ha lavorato bene nei precedenti. E allora è costretto a ad agire d’istinto più che di programmazione. Quest’anno, i trasferimenti schizofrenici sono stati molti di meno rispetto al passato, lo interpreto quindi come un buon segno. I nostri dirigenti, forse, stanno imparando a lavorare con strategie ben precise, cercando di consegnare agli allenatori rose quasi pronte per il ritiro, aspettando poi gennaio e la prima fase del campionato per gli eventuali ritocchi.

Così, la Juve si è concentrata più su qualche cessione (Matri e Marrone), senza strapparsi i capelli per il mancato arrivo di Nainggolan. Il Napoli ha dato a Benitez una rosa omogenea, con le coppie (ruolo per ruolo) ben strutturate per fare il necessario turn over tra campionato e champions.

E l’Inter non si è nemmeno presentata all’Ata Hotel perché il budget era finito e Mazzarri si sta rivelando il miglior acquisto. L’unica big a scuotere il finale delle trattative è stata il Milan che, passato il turno in Coppa Campioni e venduto Boateng, ha pensato bene di prendere Matri e riabbracciare Kakà, tanto per ricreare quell’entusiasmo che sembrava sfumare dopo i primi mesi di mercato senza slanci.

Ha deluso la Lazio, perché inseguire Ylmaz e Quagliarella, per poi tesserare il giovane Perea, non può che far infuriare il tifoso sedotto e poi illuso.

Le altre? Mi stuzzica la Roma: ha ceduto tanto e bene, reinvestendo una parte importante su talenti come Ljiajc e soprattutto Strootman. E mi intriga la Fiorentina, mai così attenta a costruire un attacco terribile, con Rebic alle spalle di due garanzie come Rossi e Gomez.

Un benvenuto, infine, ai tanti stranieri sbarcati in sere A, alcuni attesi da grande curiosità. Penso a Centurion e Iturbe, per esempio, due argentini in grado di accendere Genoa e Verona. O al loro connazionale Cristaldo, che il Bologna ha strappato al Sassuolo con un vero e proprio blitz, le relazioni sono incoraggianti. Adesso c’è la sosta, poi si riparte.

C’è l’Italia che guarda al presente, ma già al futuro e al dopo Prandelli. Non credo che Conte o Allegri abbiano il desiderio di lasciare l’adrenalina da club. Mancini, chissà: avrebbe detto sì alla Russia, se Capello fosse andato al Psg.E allora un Mancio azzurro potrebbe starci davvero. Ciuffo al vento ed esperienza giusta per un mix di tattica e personalità. Mi resta un dubbio: non era il caso di pensarci a fine Mondiale?"