E’ un’Inter incompiuta. I suoi ricambi…

Andrea Elefante della Gazzetta dello Sport, prova ad analizzare i lmomento no dell'Inter, che sembra avere ripreso la malattia della pareggite: "Volendo riassumere con un solo difetto i gap oggettivi di questa Inter, la si potrebbe definire ancora incompiuta. E’ l’imperfezione della squadra che non sempre ha la forza di ammazzare le partite o comunque di aggredirle a prescindere con la stessa intensità e freschezza atletica. E’ la manchevolezza della squadra che non riesce a gestirle e governarle con la stessa concentrazione per tutti i 90’; della squadra che al posto di Nagatomo ha Zanetti in un ruolo che non è più suo, perché del sostituto «naturale» (Pereira) si parla più in chiave mercato in uscita che come di una garanzia; della squadra che riceve da chi entra (ieri Mudingayi, che non giocava una partita vera da quasi un anno, Belfodil, ma soprattutto e ancora una volta Kovacic) meno di quanto aveva avuto da chi esce, quando semmai dovrebbe essere il contrario . Ma è pure incompiutezza di gioco, che è diventata anche offensiva, se è vero che per tre volte nelle ultime cinque partite l’Inter ha segnato solo una rete, abbassando sensibilmente (1,6) la sua media gol rispetto alle prime nove (2,5). E in questo caso la rima è con incompletezza: le assenze di Milito e Icardi si moltiplicano e moltiplicano il disagio del soldato Palacio, sempre più solo in certe trincee. E a salvarlo non può bastare Alvarez, che a forza di fare la mezzala, il trequartista e a volte il terzino, finisce per dover uscire, per stanchezza e condizionamento da ammonizione che forse non avrebbe preso, con altri compiti in campo. E forse, diciamo pure probabilmente, potendo mettere in campo (anche) altri uomini oggi l’Inter non avrebbe gli stessi rimpianti: Thohir avrà preso nota anche di questo".