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Elefante: “Cessione Motta? Tardi per mercato in entrata. Su Guarìn, Sneijder e J.Cesar …”

Andrea Elefante, nota firma de “La Gazzetta dello Sport”, è intervenuto a Sky Sport24 per parlare di Inter. Si parte da Thiago Motta e dalla convocazione di Ranieri quando già tutto faceva presagire una partenza...

Alessandro De Felice

Andrea Elefante, nota firma de "La Gazzetta dello Sport", è intervenuto a Sky Sport24 per parlare di Inter. Si parte da Thiago Motta e dalla convocazione di Ranieri quando già tutto faceva presagire una partenza dell'italo-brasiliano verso la corte di Leonardo. "Questa convocazione era soltanto l'ultimo scrupolo, visto che non c'era ancora l'ufficialità della trattativa, per non dare al Psg la certezza di una cosa che ancora doveva essere ratificata, però io credo che già da alcuni giorni Ranieri sapesse che quella strada rimaneva aperta e lui stesso aveva avallato le scelte di mercato che sono state fatte proprio in funzione di questa cessione. Il vero problema dell'Inter non è stata la cessione di Thiago Motta. Di questi tempi dieci milioni per un giocatore sono tanti soprattutto se questi ha già la testa da un'altra parte. Il problema dell'Inter è stato cederlo soltanto alla fine del mercato senza avere poi il tempo di fare delle scelte. Guarìn e Palombo non sono scelte sbagliate, ma magari con un po' più di tempo l'Inter si sarebbe orientata anche in un'altra maniera e avrebbe concentarto i suoi sforzi per prendere un centrocampista e un esterno offensivo che era il primo desiderio di Ranieri".

L'Inter sapeva dell'infortunio di Guarìn o è stata una beffa come Forlan che non poteva giocare in Champions? "Che Guarìn non stesse bene fisicamente lo sapevamo noi quindi escludo che l'Inter non lo sapesse. Forse l'Inter non sapeva che il problema al polpaccio era così consistente. Il vero problema per Guarìn è stato arrivare ad una situazione di frizione totale con il Porto e in questi casi, vuoi il distacco dalla società vuoi le distrazioni del giocatore che pensa solo ad andare via, certi infortuni vengono curati meno bene rispetto ad un giocatore che continua a far parte dei programmi della società".

Su Sneijder e sul problema ad inserirsi nel modulo di Ranieri ha aggiunto: "Oggi il centrocampo dell'Inter, almeno quello che Ranieri ha impiegato con gli uomini che aveva per far reintegrare Sneijder, non garantisce la stessa freschezza e lo stesso dinamismo che garantiva due anni fa quando c'era Mourinho sulla panchina nerazzurra. Certi equilibri vanno ritrovati e credo che Palombo e Guarìn, quando starà bene, potranno aiutare a ritrovarlo. Il problema è che Ranieri nella sua testa, per questa seconda parte della stagione, non ha in mente di usare il 4-3-1-2, ma ha in mente di usare lo stesso sistema che usò Mourinho per arrivare al 'Triplete' dalla vittoria con il Chelsea in poi, ovvero il 4-2-3-1 e proprio in funzione di questo aveva chiesto un esterno offensivo".

Su Julio Cesar: "Da due mesi sta bene. Oggettivamente è stata ieri sera la prima partita in cui non lo si è potuto considerare decisivo. Credo che in certi casi subentri anche un meccanismo psicolgico. Credo che ieri i goal di Miccoli siano stati una responsabilità di tutto il reparto difensivo".