Gianfelice Facchetti, ospite del programma "Ogni benedetta domenica" di Rai WebRadio8, ha parlato di suo padre, Giacinto, ripercorrendo le tappe della sua vita.Queste le sue parole:LIBRO - Nasce dal desiderio di riordinare i ricordi e fissarli. C'erano tante pagine belle nella storia di mio padre, molte ho avuto la fortuna di riviverle in questo modo durante la sua assenza. E in questo modo ho potuto condividerle con le altre persone. CALCIO DIVERSO - La differenza tra il calcio di ieri e quello di oggi sta nel fatto che i calciatori, i tifosi e i giornalisti prima avevano più opportunità per incontrarsi e conoscersi davvero, ora sembrano mondi distanti. Il tifoso, ad esempio, oggi vive in un mondo a sé. Giovanni Arpino è stato mio padrino di battesimo, è nato tutto da un'intervista ad Appiano Gentile. Lui e mio padre si sono conosciuti e c'è stata fiducia reciproca. E' molto difficile che oggi accada.INTER - Quella di mio padre è un tipo di fedeltà fuori dal tempo, non solo perché oggi i giocatori non si affezionano alle maglie, ma perché le società sono diventate come aziende, chi arriva dopo a volte sente la necessità di resettare. Le bandiere rischiano di finire.CALCIO - Mio padre era un sovversivo del calcio: un difensore che non si accontentava di difendere.CALCIOPOLI - C'erano in mezzo interessi molto grossi, alcuni avevano monopolizzato il gioco del calcio. In quegli anni ci si trovava a combattere contro i mulini a vento. Mio padre, infatti, da dirigente ha trovato un altro tipo di calcio.MEMORIA - Al di là dei tentativi di manipolazione, la sua memoria è ancora integra e in buona salute, oltre tutte queste vicissitudini poco simpatiche. Io non ho mai visto rendere pubblica un'accusa nei confronti di un defunto. Era necessario alzare la voce ed agire nelle sedi adeguate. Pochi hanno fatto qualcosa, pochi lo hanno difeso, ma sono state delle voci coraggiose. La difesa è sempre partita dal basso, non dove c'è potere, questo fa capire che c'è qualcosa di genuino. C'è una grossa memoria che è sparsa in tutta l'Italia. Un mese fa è stato intitolato un viale a Giacinto Facchetti a Siracusa. Gli amanti di quel calcio - e non solo interisti - hanno la capacità di riconoscere il valore di chi ha rappresentato qualcosa.JUVENTUS - Io nei confronti dei tifosi juventini non ho alcun problema, mi sono espresso solo il maniera dura dopo striscioni e cori agghiaccianti. Ma è sempre stata una minoranza. Capita spesso di trovare un gruppetto che si distingue in maniera negativa.TIFOSI NERAZZURRIe SOCIETA'- Ho un rapporto speciale con i tifosi dell'Inter. Sono le persone con cui più ho avuto a che fare dopo la morte di mio padre. Con la società ho un rapporto cordiale. Attualmente ci sono pochi dirigenti che effettivamente conosco. Cordoba (ora tm, ndr) sicuramente era molto legato a mio padre.MIO PADRE - Era un uomo attento presente, del mito del campione apprezzo sua semplicità. Ha sempre avuto la capacità di mettersi sullo stesso piano delle altre persone.
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Facchetti jr: “Mio padre “sovversivo” del calcio. Tifosi dell’Inter unici…”
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