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Faraoni, identikit di un grande talento

Bell’articolo della Gazzetta dello Sport che elogia il nuovo che avanza in casa Inter, nella fattispecie Marco Faraoni: «Ragazzo nato a Bracciano 20 anni fa e cresciuto calcisticamente nella Lazio. Un talento con quella faccia di bronzo che...

Lorenzo Roca

Bell'articolo della Gazzetta dello Sport che elogia il nuovo che avanza in casa Inter, nella fattispecie Marco Faraoni: «Ragazzo nato a Bracciano 20 anni fa e cresciuto calcisticamente nella Lazio. Un talento con quella faccia di bronzo che non guasta soprattutto a San Siro, dove tanti giovani (ma non solo) evitano la giocata per paura dei fischi. Faraoni no. Faraoni è "nato vecchio" grazie agli insegnamenti di una famiglia sana e alle esperienze della vita. La più significativa nel settembre 2009, quando alla fine dell’allenamento con la prima squadra di Ballardini in un cambio di direzione si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Infortunio tremendo, che sembra pregiudicare una carriera da predestinato. Il tutto con l’inseparabile Chico Macheda, altro ’91 poi finito altrove. "Davide era devastante come difensore centrale" racconta Stefano Avincola, che lo ha allenato nei Giovanissimi nazionali della Lazio "Personalità, lettura delle traiettorie, rapido nel breve, veloce nel lungo e resistente: caratteristiche rare nello stesso atleta. Già da noi fu provato anche esterno basso, sia a destra sia a sinistra. Me lo ricordo fare un figurone a Trigoria, in un derby, e pure contro la stessa Inter».