Luigi Garlando dalle pagine della Gazzetta dello Sport, parla della stagione di Milito:
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Garlando: “Milito, l’ultimo vero 9 rimasto nel calcio”
Luigi Garlando dalle pagine della Gazzetta dello Sport, parla della stagione di Milito: “Diego Alberto Milito è sopravvissuto due volte. E’ scampato alla epidemia che ha falciato tanti compagni di ruolo e ha evitato il tramonto che ha...
"Diego Alberto Milito è sopravvissuto due volte. E’ scampato alla epidemia che ha falciato tanti compagni di ruolo e ha evitato il tramonto che ha coinvolto molti reduci del Triplete. Dei quattro migliori cannonieri della A, il Principe è l’unico, vero centravanti d’area di rigore. Ama svariare, certo, sa offrire la sponda, ma è a ridosso della porta che Milito diventa micidiale, è lì che prende senso la sua partita. Ibrahimovic (28 gol) è un’altra cosa: non ha la pazienza del bomber, rincula incontro alla palla o si defila sulla fascia per dettare l’imbucata di un compagno. A Cavani (23) piace il gol in corsa. Di Natale (23) ha taglia e movimenti da seconda punta. Le euro convocazioni di Prandelli hanno ufficializzato lo stato di crisi della prima punta. A casa Pazzini, Matri, Borriello, Gilardino... Per la prima volta nella nostra storia andiamo a una grande manifestazione senza un vero numero 9: Balotelli e Destro possono farlo, ma non lo sono. Batistuta ha lanciato l’allarme: «Gente come me e Bobo Vieri ne nascerà sempre di meno». Parola d’ordine dei mister: «Non vogliamo dare punti di riferimenti in attacco». Il Barcellona ha fatto scuola. Le aree di calcio sono diventate simili a quelle del basket: gli attaccanti le attraversano, ma non sostano, quasi temessero l’infrazione dei tre secondi. Boninsegna e Gerd Müller passavano ore in area, attorcigliati sul dischetto del rigore come cobra pronti a mordere velenosi. Erano agli antipodi del tiqui-taqui. Un tocco solo, l’ultimo: letale. Diego Milito mantiene viva una meravigliosa arte antica. E poi il Principe è l’ultimo rampollo di una stirpe decaduta: quella del Triplete. Partiti Eto’o e Thiago Motta, malconcio Sneijder, crollato Lucio, spolmonati Cambiasso e Maicon, solo Samuel ha avvicinato i suoi picchi più alti. Lui e Milito che ha firmato un campionato principesco da 24 gol. E pensare che quando Milito non segnava e Gasperini insisteva, Moratti suggeriva spazientito: «Pazzini deve giocare». Al Gasp rimproveravano anche la difesa a 3, che ha portato la Juve allo scudetto, l’Udinese in Champions e il Napoli alla finale di Coppa Italia. Ma questa è un’altra storia."
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