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G.Rossi:”L’Inter è ripartita dalla difesa, e che mossa con Tevez”

Il noto giornalista di Telelombardia, Gianluca Rossi, e noto tifoso nerazzurro, attraverso le pagine del suo sito ha raccontato il suo derby: “L’Inter vince il derby col gol-partita di Milito e si rilancia in classifica. Il Milan, grande...

Riccardo Fusato

Il noto giornalista di Telelombardia, Gianluca Rossi, e noto tifoso nerazzurro, attraverso le pagine del suo sito ha raccontato il suo derby:

"L’Inter vince il derby col gol-partita di Milito e si rilancia in classifica. Il Milan, grande favorito, è rimasto al palo dopo 12 partite utili consecutive.I nerazzurri ai primi di novembre annaspavano al quart’ultimo posto in classifica, riuscendo poi a scalare posizioni fino a consolidarsi al quinto posto. La Lazio era già stata avvicinata dopo che aveva perso settimana scorsa a Siena, ora in un colpo solo l’Unter ha guadagnato terreno su tutti, minimizzando i distacchi: 3 punti dall’Udinese, 5 dal Milan, 6 dalla Juve in vetta. In tutto questo tra i meriti di Ranieri c’è quello di aver blindato la difesa: dai 16 gol subiti nelle prime 9 gare si è scesi ai 3 nelle ultime 9, con otto vittorie e una sola sconfitta. Numeri da scudetto? Vi stoppo subito: potrebbero diventarlo solo se si facesse un certo mercato, ma Moratti farà poco. Il finto interesse per Tevez è stato strategicamente utilissimo, visto che ha costretto il Milan a vivere una settimana da galera, proprio quella del derby influenzando la scialba partita dei rossoneri. Ora il caso Pato, con l’intervento a gamba tesa della famiglia Berlusconi sul duo Galliani-Allegri, è ufficialmente aperto e si trascinerà fino a giugno anche con l’eventuale arrivo in extremis di Tevez, che impiegherebbe comunque 40 giorni per tornare in condizione di incidere. E a giugno bisognerà obbligatoriamente racimolare le decine di milioni di euro per riscattare l’Apache, magari con la cessione di Pato, ma Berlusconi si è esposto troppo. E intanto radio-mercato comincia a trasmettere i primi deboli segnali di Ibra che a fine stagione vorrebbe rimettersi alla ricerca dell’ultimo ingaggio multimilionario. All’estero. Non ci credete? Riparliamone a fine campionato.Torniamo al derby però perché Berlusconi ha obbligato Allegri a snaturare il Milan che aveva in testa e a partire con l’incedibile Pato che, oltre a non incidere, ha pure depotenziato Ibra, riducendolo a giocatore qualunque come negli appuntamenti di Champions che contano.Emanuelson dietro le punte al posto di Seedorf e Boateng arretrato sono state le altre mirabolanti idee del tecnico di Livorno che mi hanno dato ancora più fiducia, mentre Ranieri è andato sul sicuro col suo 4-4-2 d’annata, senza la suggestione di comiciare con giocatori che non hanno i 90 minuti nelle gambe, Snejider e Forlan tanto per non fare nomi.La missione-derby nerazzurra? Semplice: attaccare tutto ciò che si muoveva.E in avvio l’Inter il gol l’aveva già trovato con un’incornata di Thiago Motta su punizione di Maicon, ma il famigerato guardalinee Copelli, già noto alle cronache di calciopoli, lo ha erroneamente segnalato ad Orsato in posizione di fuorigioco, quand’invece l’italo-brasiliano arrivava da dietro. Gol annullato e palla al Milan, a lungo, ma senza grandi rischi per l’Inter: Pato, nella concitazione, ha spedito un pallone in tribuna da centro area e poco dopo Alvarez, su cross al bacio di Nagatomo, ne ha sparato un altro in bocca ad Abbiati. Un attimo prima dell’intervallo la miglior occasione rossonera con una traversa colpita Van Bommel, ribadita da Boateng su Julio Cesar, lesto a deviare in angolo.In avvio di ripresa il copione pareva lo stesso del primo tempo, col Milan a gigioneggiare e con l’Inter a ripartire, fino alla discesa, commovente e letale dopo nemmeno dieci minuti, di Javier Zanetti, il migliore in campo. L’apertura al centro di capitan passato, presente e futuro, con il liscio da oratorio di Abate, ha innescato Milito per il sinistro chirurgico che ha perforato Abbiati, regalando al popolo nerazzurro il derby e goduria senza fine.Più forte della reazione del Milan si è confermata col passare dei minuti la grande organizzazione difensiva nerazzurra, anche quando Allegri si è giocato il tutto per tutto con Robinho al posto di Zambrotta e Ranieri ha riposto il fioretto di Alvarez per la sciabola di Chivu. E per un pizzico di egoismo il Principe, di scherzetto ad Abbiati, stava per farne un altro ma ha ignorato Pazzini, in solitudine a centro area. Poi via Nocerino per Seedorf da una parte e dall’altra via l’eroico Milito, al quarto gol in tre partite, per Sneijder. Nel finale persino El Shaarawy per Pato, la mossa della disperazione, con Pazzini avvicendato da Forlan. Robinho ha fatto comunque in tempo a sciupare un paio di occasioni, con Julio Cesar che si è esaltato prima su un bolide da distanza siderale di Seedorf e poi con una respinta ravvicinata di piede su El Shaarawy. Alla fine ha vinto l’intelligenza tattica di Ranieri, ormai uomo derby per definizione, visto che ne vinti 8 dei 9 disputati in carriera tra Roma, Torino, Madrid e Valencia.Al fischio finale è grande festa nerazzurra: alla vigilia non c’era un bookmaker che non favorisse il Milan, ma a saltellare sul campo di San Siro c’era solo l’Inter. Che goduria e che sorrisi, compreso quello di Sneijder, dopo questa goduriosissima punturina del Biscione al Diavolo, ben rappresentata della vignetta che l’utente Pippo, in barba ad ogni scaramanzia, mi aveva mandato già qualche giorno fa e che pubblico con un sentito ringraziamento."