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Guarin: “Con Mancio si attacca, se segno balla Naga. Kovacic ‘loco’, el Pocho…”

Oggi tocca a lui, Fredy Guarin rispondere alle domande dei tifosi nerazzurri, inviate al profilo Twitter della società, durante il programma Inter Nos che va in diretta su InterChannel. Il colombiano, per il quale Mancini ha speso belle parole...

Eva A. Provenzano

Oggi tocca a lui, Fredy Guarin rispondere alle domande dei tifosi nerazzurri, inviate al profilo Twitter della società, durante il programma Inter Nos che va in diretta su InterChannel. Il colombiano, per il quale Mancini ha speso belle parole al suo arrivo, è alla ricerca di una continuità che non ha mai trovato da quando è arrivato a Milano. Vicino all'addio qualche volta, ma è rimasto e alla squadra serve l'apporto di un giocatore che adesso deve mettere a frutto le sue potenzialità. Appena il calciatore si presenterà negli studi di IC vi riporteremo le sue parole in diretta.

"L'allenamento di oggi è andato bene, c'è tanto entusiasmo: ci siamo messi in testa che questa partita la dobbiamo vincere o si o si. Kovacic? Si allena sempre bene, è un bravissimo ragazzo fuori ed è forte sul campo. Ci sono giorni in cui rispondo ai tifosi su Twitter. Mi piace raccontare la mia vita, faccio un po' capire qual è la mia vita fuori dal campo". 

Che cosa pensi di Nagatomo?

E' un grande ragazzo, è un mio amico e quindi come giocatore penso sia importante, che può fare sempre di più. Come persona è un gran persona, un compagno eccezionale, sempre allegro. Non l'ho mai visto neanche una volta triste e quello serve in un gruppo come il nostro. E' una cosa positiva. 

 - Kuzmanovic dice che sei uno che scherza molto...

Magari quel giorno facevo qualche scherzo. Un po'...

- Che sensazione si prova a indossare la fascia del capitano?

C'è tanto orgoglio ad indossarla. Per me essere qui è un orgoglio e l'ho sempre detto e quella fascia è importante per la mia carriera, per la mia vita, per i sogni che ho raggiunto. Sono felice, con o senza, ma mi dà una motivazione in più. E' il momento di affermarsi ad alti livelli in un top club come l'Inter. 

- Come esulterai se segnerai all'Udinese?

Non mi preparo nulla. Di solito li festeggio con tanta passione.

- Chi è il tuo giocatore preferito? 

E' un attaccante: Ronaldo. Anche fuori dal campo è una macchina, è un grande, lo ammiro tanto. Impressionante come professionista

- Sarebbe bello avere Lavezzi in squadra?

Meglio in squadra che in un poster a casa mia. 

- Vogliamo un tuo gol...

Anche io lo voglio. Non si sa mai. Sarà una partita particolare, mi farà piacere sia Strama che Stankovic, ci sono anche Muriel e Zapata e sarà una partita speciale. 

- Convinci Falcao a venire all'Inter...

Per me lo porto subito (ride.ndr). Sta avendo un periodo particolare per un infortunio, sta tornando. E spero si affermi nel calcio inglese.

- Segui altri sport oltre al calcio?

Non ne seguo. Ma ogni tanto guardo il football americano e dico che un giorno, quando smetterò di giocare, andrò a fare quello. Non ho una squadra preferita. 

- Che ricordi hai di Stramaccioni?

Il gol che abbiamo fatto contro il Napoli. Lo schema. Prima c'eravamo allenati con Cassano che era un matto e mi diceva dove volevo la palla. In allenamento non ci riusciva. Ma in partita me l'ha messa dove volevo. 

- E di Stankovic? 

Sappiamo tutti cosa ha fatto lui e tutti gli altri all'Inter. Una grande storia e loro sono importanti per noi che siamo qui adesso. E sono importanti anche per i tifosi, saranno emozionati nel rivederlo. 

- La posizione in campo con Mancini?

Io sono un interno. Qui all'Inter ho fatto tutti i ruoli, anche l'attaccante. Però la mia posizione è nel centrocampo a tre a destra o sinistra. 

- Quale era il tuo giocatore preferito da bambino?

Liliana è una ragazza speciale e mi ha sostenuto sempre. E' quella della bandiera della Colombia. Mi segue sempre. E' diventata anche famosa in Colombia. Da bambino ammiravo Vieira, Cordoba, Ronaldo - quello vero - e la più bella esperienza è stata il Mondiale. Siamo stati dispiaciuti di come è andata. Sapevamo di poter vincere però non è stato così però abbiamo tratto forza mentale da quella esperienza perché abbiamo capito di poter fare bene.

- Il giocatore più forte della Serie A?

Sono tanti e stanno facendo bene. Tevez, l'Apache probabilmente. E' uno che sta facendo tanto la differenza. Anche Pjanic sta facendo la differenza a Roma. 

- Il giocatore colombiano più forte?

James, Falcao che però non sta giocando molto e Ramos del Borussia.

- Il tuo compagno preferito?

EL loco Kovacic e Nagatomo, anche Juan. 

- Il tuo obiettivo con la maglia dell'Inter? 

Tornare in Champions con l'Inter e vincere i campionati. 

- Se vinciamo l'EL ti fai i capelli nerazzurri?

Può essere, ma non prometto nulla. 

- Che cosa è cambiato da quando è arrivato Mancini?

La squadra deve andare all'attacco, ha cambiato il modulo, ha messo la difesa a quattro e ha cambiato tatticamente. 

- Come era il tuo rapporto con la scuola?

Non era buono, non ascoltavo. Ma mi piaceva la matematica. Mi piacciono i numeri. Ogni tanto mi metto vicino ai miei bambini a fare le cose più semplici. Loro sono più bravi di me.

- Difficile adattarsi al calcio italiano e in quale campionato vorresti chiudere la carriera?

Sono arrivato in un moento di cambiamenti all'Inter, ma mi sono adattato facilmente anche grazie a Cordoba e mi ha aiutato tanto. Mi ha fatto capire tante cose, c'erano le difficoltà ma non è stato così complicato. Non ci penso a dove voglio finire la carriera, ma mi attrae il calcio americano. Mi piace l'America, la gente che ci vive

- Come è andata al Saint-Etienne?

Venivo dall'Argentina e faceva freddissimo. E' stata dura e la città era piccola, non c'era molto. E' stata la mia esperienza in Europa e mi ha dato tanto. 

- Cosa ti manca per rendere al meglio?

Cominciare a mettermi in testa che devo segnare ad ogni gara. Devo sempre puntare al meglio. Si può lavorare per fare sempre cose importanti. Nessuno è perfetto e tutti devono migliorare.

- Qual è il tuo sogno?

I miei sogni sono tanti. Avere la mia famiglia che sta bene e sempre accanto fino a quando non divento vecchio. 

- Hai scelto il numero 13, perché?

E' il numero della fortuna in Sud America. Ed è il numero che piaceva a papà, ci giocava lui. L'ho preso alle Nazionali a sedici anni. 

- Qual è il tuo gol preferito segnato con la maglia nerazzurra?

Quello contro il Bologna, quello contro il Torino la rovesciata.

- Qual è stata la tua miglior partita all'Inter? 

Me ne è piaciuta una contro la Juve, trenta minuti ho giocato, ma è stata particolare. E poi il derby che abbiamo vinto contro il Milan con il tacco di Palacio. 

- Che musica senti prima di scendere in campo?

Reggaeton. La sceglie Nagatomo? Yuto balla, gli piace tutto. Vuole ballare anche ai gol. Ma prima dobbiamo segnarli.

- Che significato ha il tuo ultimo tatuaggio, quello sul braccio?

E' la B del nostro gruppo familiare, di cugini e fratelli. Ci ricorda uno di noi che non c'è più ed è in sua memoria

- Con quale grande giocatore dell'Inter del passato ti sarebbe piaciuto giocare?

Vieira e Ronaldo. 

- Chi è il giocatore più preoccupante dell'Udinese?

Di Natale. E' un grande attaccante. 

- E' rimasto a lungo in una squadra questa può essere una caratteristica?

Rimane, gioca e fa la differenza: questo è importante. 

- Il tuo piatto italiano preferito?

Il risotto alla milanese. Ma non ho mai provato a cucinarlo

- Qual è la tua opinione sul football colombiano?

Sta migliorando tanto. Penso che la Nazionale sta aiutando tanto perché valorizza il nostro calcio e sono orgoglio che il nostro Paese stia diventando così importante. James era nelle giovanili quando io già giocavo in prima squadra, era già bravo da piccolo, bravissimo, punizioni, tecnica. 

- Un gol con l'Udinese...

Se segno faccio ballare Nagatomo.