Intervistato da La Stampa a margine del big match di domani tra Inter e Juventus, il portierone nerazzurro Samir Handanovic con la sua consueta freddezza e pacatezza ha parlato della tribolata stagione vissuta dalla squadra di Andrea Stramaccioni:
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Handanovic chiaro: “O terzi o è meglio restare fuori da tutto perché…”
Intervistato da La Stampa a margine del big match di domani tra Inter e Juventus, il portierone nerazzurro Samir Handanovic con la sua consueta freddezza e pacatezza ha parlato della tribolata stagione vissuta dalla squadra di Andrea Stramaccioni:...
Samir Handanovic, Inter-Juventus è una gara da vincere per l’autostima o per la classifica? «Per la classifica, in questa fase della stagione l’autostima viene dopo».
Dov’è finita l’Inter che riuscì a violare lo Juventus Stadium? «Nel calcio niente succede casualmente. Non serve a niente fare una grande partita se poi non riesci ad essere continuo. È la continuità che ti da ragione».
Forse avete peccato di presunzione. Si parlò di scudetto. «Non credo a questa tesi. Piuttosto ha influito il fatto che siamo rimasti in corsa in tre competizioni e anche a causa dei tanti infortuni, abbiamo vissuto di alti e bassi come se stessimo sulle montagne russe».
La Juventus è la squadra più forte? «Indubbiamente. E lo stanno dimostrando».
Cosa vorrebbe rivedere dellagaradell’andata? «Dobbiamo stare tutti sul pezzo, avrà la meglio chi vincepiù duelli. Gli stimoli non mancheranno, peccato solo che non si giochi di sera».
Pronto a intercettare la «maledetta» di Pirlo? «Non dobbiamo stare attenti solo a quella, Pirlo è bravissimo anche a calciare sotto la barriera. E non è casuale che abbia segnato tanto su punizione anche quest’anno».
L’attuale classifica dell’Inter rispecchia il vostro valore? «Per ciò che abbiamo fatto vedere meritiamo di stare dove stiamo».
Senza infortuni cosa sarebbe successo?«Gli infortuni capitano ancheagli altri. L’assenza di Milito è stata gravissima ma non può diventare un alibi».
Qual è la vera Inter: quella che viene presa a schiaffi da Bologna e Fiorentina o quella che a San Siro fa l’impresa con il Totthenam? «Non esistono due Inter diverse, esiste un atteggiamento sbagliato. Se rinunci nei primi quindici minuti è durarisalire».
Dica la verità, pensava che qui fosse tutto molto più facile. «Nista, il mio preparatore, mi aveva detto che al massimo avrei fatto due parate. Dopo qualche partita sono andato da lui e gli ho detto: ne faccio anche cinque o sei. Scherzando, naturalmente».
Passa per essere uno specialista dei rigori. «E io mi arrabbio perché un portiere non si giudica da come para un penalty. Voi vedete i numeri e parlate, ma a me interessano altre cose. In Italia poi in area si fischia troppo».
L’Inter proprio contro la Juve «festeggerà»un girone senza penalty a favore. «Parlo in generale…».
Se non avesse fatto il portiere quale altra strada avrebbe scelta? «Basket o pallavolo, sono sempre stato uno sportivo. In alternativa potevo seguire mio padre che vendeva auto usate».
Chi sonoi tre portieri più forti del mondo? «Neuer, Buffon e Casillas».
E lei dove si colloca? «Io i voti li lascio agli altri. Ma a fine stagione».
Voti allora la sua migliore parata. «Al primo posto quella su Markovic contro il Partizan, poi a ruota quelle su Bianchi e Balotelli».
Il paragone con Buffon le ha creato dei problemi? «Sono in Italia da nove anni e mi sono accorto che si dannotroppe etichette. Buffon è unico e nessuno è come lui. Un po’ come Messi, ne nasce soltanto uno. Quando ero più giovane, già avevo capito che era un talento. Chi l’ha studiato come me ha avuto un input ed è stato aiutato a crescere».
Prima dell’Inter ha fatto una bella gavetta: Udinese, Treviso, Lazio e Rimini. È arrivato in una big al momento giusto? «Se non pensi in grande non arrivi da nessuna parte. Io ho lavorato sodo per ottenere il massimo».
Lei passa per essere un tipo molto freddo.«L’equilibrio è fondamentale nel mio ruolo. Io so che devo mettere in preventivo tre o quattro cavolate all’anno. Succedono, è inevitabile. E poi non sto dietro ai giudizi di tutti».
Si prenderebbe al Fantacalcio? «Quest’anno assolutamente no, abbiamo preso troppi gol».
Che cosa la fa più arrabbiare? «Perdere in allenamento».
Se non arrivate terzi rischiate di giocare ancora in Europa League. Ci pensa? «Se non riusciamo a tornare in Champions League è meglio non giocare nessun’altra competizione. L’Europa League toglie energie e se non hai abbastanza ricambi ti penalizza. O il massimo o niente, stare nel mezzo non serve a nulla».
Le piace essere chiamato San Handanovic? «Non mi piace stare al centro dell’attenzione. Meno parlo meglio è».
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