E' stato un tour de force, ma l'Inter adesso è seconda in classifica (meno cinque dalla prima della classe, a più uno sulla terza). A dicembre si era ritrovata a meno sedici dalla vetta, con due gare da recuperare e un autunno da cancellare. Per almeno un mese è stata costretta a giocare una partita ogni tre giorni. Adesso almeno potrà contare sul respiro di un calendario più benevolo (si gioca ogni settimana, almeno fino al 15 marzo, ritorno degli ottavi contro il Bayern).
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I colpi di coda dell’Inter, col fiato sospeso fino al novantesimo
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Da quando Leonardo si è accomodato sulle poltrone della panchina nerazzurra, in campionato almeno, le cose hanno ripreso a funzionare e Zanetti & Co. hanno lanciato la rimonta e la loro sfida alla capolista. Ieri sera il Milan di Allegri ha schiantato il Napoli a San Siro per tre a zero e ha messo una mano sullo scudetto. Sarà difficile convincere il club di Berlusconi a mollare la presa, ma la Beneamata ha il compito di insistere fino alla fine.
Ci proverà grazie ad uomini come Samuel Eto'o che impersonifica più di tanti altri una squadra 'che esce sul finale', alla distanza. Il 55 % dei gol interisti - come sottolinea il Corriere dello Sport - entrano in rete nell'ultima mezz'ora di gara: 27 dei 49 gol messo a segno sono nell'ultima frazione di gioco.
Il camerunense ha segnato dodici delle sedici marcature in Serie A nell'ultimo terzo di partita. "Questo - scrive il CdS - potrebbe essere il segno di una buona condizione fisica e di una mentalità vincente, tipica di una squadra che non molla". E tipico dell'Inter, che se non soffre fino all'ultimo giro di orologio, non è Lei.
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