Enzo Iacchetti in questi giorni sta portando avanti un'iniziativa benefica davvero pregevole: il suo nuovo album di inediti, 'Acqua di Natale', fa parte di un un bellissimo progetto di solidarietà, atto a raccogliere i fondi necessari per sostenere l'AMREF nella realizzazione di una diga in Kenya, che permetterà l'accesso all'acqua a più di 2.500 persone. L'album, che vede la partecipazione di numerosi big della musica italiana (da Mina a Claudio Baglioni), è già nei negozi, mentre Iacchetti è impegnato come di consueto nella conduzione quotidiana di 'Striscia la notizia'. Ma, nonostante il periodo denso di impegni, non si perde mai una partita dell' Inter, da sfegatato tifoso nerazzurro quale è da sempre. Ai microfoni di Calciomercato.com ha parlato proprio di questo:
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Iacchetti: “Interista per dispetto, Mou l’Herrera del futuro. Sul Campionato…”
Enzo Iacchetti in questi giorni sta portando avanti un’iniziativa benefica davvero pregevole: il suo nuovo album di inediti, ‘Acqua di Natale’, fa parte di un un bellissimo progetto di solidarietà, atto a raccogliere i fondi...
Nera come l'Africa, azzurra come l'acqua. L'iniziativa, in fin dei conti, racchiude i due colori a cui sei più affezionato: quelli dell'Inter. Ma com'è nata in te questa passione?'Sono diventato interista soprattutto per fare un dispetto alla mia famiglia: avevo un padre e due fratelli juventini. E dato che io sono sempre stato uno contro, chiesi qual era la squadra più forte in quel periodo - era il '63 più o meno -, e mi indicarono l'Inter. Così scelsi i nerazzurri: mi sembrava troppo banale che a casa mia tifassero tutti per la Juventus! Da lì la fede è rimasta, anche negli anni in cui attendevamo dolorosamente di tornare al successo...'
Si soffre anche ora, a guardare la classifica del campionato.'Se le squadre davanti non cominciano a perdere punti non sarà facile arrivare in vetta, anche perché abbiamo un sacco di giocatori infortunati. Però Ranieri sta facendo un buon lavoro, un posto in zona Champions è possibile. Noi abbiamo sempre bisogno di un allenatore con un grande carattere, che si faccia sentire, e che comunichi rispetto a tutti i calciatori, anche a quelli che stanno fuori. Gasperini e Benitez sono dei buoni allenatori, ma forse non hanno avuto la forza di tenere lo spogliatoio dell'Inter unito'.
Mourinho ci riusciva...'Lui per me è un Helenio Herrera del futuro, inculca nelle teste dei giocatori la convinzione di essere i più forti di tutti. Mi ricorda un mio regista che adesso non c'è più, Enzo Trapani. Ogni volta che dovevo registrare uno sketch mi metteva le cuffie in testa e mi diceva dalla regia: Ricordati che tu sei il più bravo di tutti, devi fare uno sketch pazzesco. Poi ho scoperto dopo mesi che diceva la stessa cosa a tutti quanti, ma noi eravamo gasatissimi perché segretamente ognuno di noi pensava di essere il migliore, e quindi tutti davano il meglio di sé stessi. Credo che Mourinho usi la stessa tecnica, giocatore per giocatore: ha una tale capacità di comunicargli il senso della vittoria, che chi scende in campo dà più di quello che può dare'.
Quale squadra vedi come favorita per la vittoria dello scudetto?'Direi il Milan. Ibrahimovic è in gran forma; Boateng, che fino a due anni fa non prendeva un pallone, ora fa dei gol pazzeschi; la difesa è ritornata a essere forte. Trovo il Milan più continuo della Juventus: i bianconeri devono ancora convincere nonostante la posizione in classifica. E poi do come outsider questa Udinese che stupisce sempre di più, grazie al gioco straordinario portato in dote da quel genio di Guidolin'.
Già, Udinese che arriva al 'Meazza' sabato prossimo. Preoccupato?'Sì, sarà dura. Noi dobbiamo vincere per forza, ma l'Udinese a San Siro anche quando occupava posizioni più basse in classifica ci ha sempre fatto passare dei momentacci. È una macchina perfetta: sembra quasi che i giocatori si mettano un chip dietro il collo ed eseguano alla lettera tutto ciò che l'allenatore ha detto loro nello spogliatoio prima della partita'.
Il mercato di gennaio si avvicina. L'Inter a tuo parere deve muoversi?'Io penso che l'Inter abbia bisogno soprattutto di recuperare i suoi infortunati, e di non vendere nessuno, specie adesso che i giovani stanno prendendo fiducia. Forse potrebbe starci un rinforzino in difesa, ma gli attaccanti ci sono e sono tutti bravi: da Milito, che può fare ancora buone cose, a Zarate, che deve ancora farci capire qual è il suo talento. Certo, in Champions vedo squadre superiori a noi di due-tre spanne, ma punterei piuttosto a concentrarci sul campionato, per ottenere un buon piazzamento'.
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