Mauro Icardi è ormai prossimo a sbarcare a Milano con un'etichetta pesante: l'erede di Milito. Sentito da colleghi argentini, ecco le dichiarazioni del puntero, raccolte da FcInter1908.it, in cui ripercorre le tappe della sua vita dai primi calci ad un pallone ad oggi. “Al mio primo club il Sarratea devo tutto – spiega Icardi -. Ricordo quando mio padre mi portava a vedere le partite. Ho tanti ricordi a Rosario, gli amici, le strade, la mia infanzia. Rosario è sempre nella mia testa e appena ho del tempo libero ci ritorno per delle lunghe passeggiate e per mangiare un ottimo asado. Il fatto che si fosse cominciato a parlare di me cosi presto non mi ha per niente influenzato. Mio padre e il mio agente si occupano di tutto. Da bambino, come tutti, avevo un sogno, ma non pensavo che si sarebbe realizzato cosi velocemente”.
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Icardi: “La mia infanzia argentina, le qualità e il mio stile”. E sulla nazionale…
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Si passa poi a parlare del suo trasferimento nella cantera del Barcellona: “La Masia è allo stesso tempo una scuola di calcio e di vita. E' stata fondamentale per la mia carriera”. Proprio li ha conosciuto Leo Messi con cui “diverse volte ho parlato del Barcellona e di quello che sarebbe potuto essere il mio futuro. Lui è in assoluto il numero uno e giocare al suo fianco è il sogno di tutti”.Dopo il Barcellona, il trasferimento in Italia alla Sampdoria: “In Italia ho avuto la possibilità di mettermi in mostra e provare un nuovo tipo di calcio. Nonostante ci sia uno stile di gioco diverso rispetto a quello spagnolo, credo che i gol, in qualunque parte del mondo si facciano allo stesso modo”.
Si parla anche di Nazionale, con la possibilità di vestire la maglia azzurra oppure quella argentina: “Prandelli ha fatto delle dichiarazioni positive sul mio conto, ma non mi ha mai chiamato. Perciò ho continuato a fare il mio cioè apprendere e giocare al massimo. Sabella invece è venuto a vedermi di persona. Dopo un gol alla Roma parlai con lui. Gli ho espresso la volontà di giocare per la mia nazionale e lui mi ha tranquillizzato dicendomi che in futuro ci sarebbe stato spazio per me”.
Fa anche una descrizione delle sue qualità di attaccante spiegando che “Sono aggressivo, potente, forte e con un ottimo senso del gol. Specialmente di testa. Non per altro il mio modello è Gabriel Batistuta. Da numero 9 puro posso dare un contributo ottimo alla mia squadra”.
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