L’Inter perde punti, convinzione, autostima, forse non perde l’allenatore perché Moratti non ha più soldi da spendere invano.Eppure, almeno stavolta,la squadra deve rendere grazie al suo angelo protettore. Ha il nome, la maglietta e la forma di un arbitro.Gabriele Gava da Conegliano ha dichiarato subito le intenzioni e non ha deragliato fino al negar un fischio chiaro a tutti. Ha visto Bellini affondare Pazzini (era un gioioso abbraccio in tira e molla) e non ha esitato a indicare il dischetto. Che poi Milito si sia fatto deviar la palla da Consigli, è merito del portiere e bocciatura per il Principe. Poteva bastare, nonostante le tante prese d’area che avrebbero indotto ad altre tentazioni. No, la buona azione quotidiana era definita e definitiva. Altre non se ne sarebbero aggiunte. E quando l’arbitro ha visto un imperdibile combina guai, leggi Lucio, andare a toccare e agganciare il piede di Gabbiadini non si è lasciato commuovere. Al primo acchito chiunque avrebbe urlato e fischiato rigore.
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Il Giornale: «L’Inter ringrazia il suo protettore Gava»
L’Inter perde punti, convinzione, autostima, forse non perde l’allenatore perché Moratti non ha più soldi da spendere invano. Eppure, almeno stavolta,la squadra deve rendere grazie al suo angelo protettore. Ha il nome, la maglietta e la...
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