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Io sono Lucio: “Ogni volta che salgo Samuel mi dice…”

Dalle pagine di Sport Week il fortissimo centrale nerazzurro racconta la sua vita, i suoi pensieri, i suoi sogni.   Parliamo della sua forte fede religiosa   “Nel mio richiamo a Gesù, non c’è nessuna ostentazione della miia fede – dice...

Alessandro De Felice

Dalle pagine di Sport Week il fortissimo centrale nerazzurro racconta la sua vita, i suoi pensieri, i suoi sogni. 

Parliamo della sua forte fede religiosa 

“Nel mio richiamo a Gesù, non c’è nessuna ostentazione della miia fede – dice il difensore nerazzurro – Il mio è solo un messaggio di pace e speranza. Nonn voglio convertire nessuno, ognuno di noi è libero. Io con la parola di Dio ho imparato ad amare me stesso e ad essere più tranquillo". 

Lei è un difensore atipico, sempre pronto ad attaccare, ci spieghi questa particolarità "strana" per un difensore centrale  

“Quando avevo 7/8 anni, facevo l’attaccante. Crescendo e mettendo su muscoli, però, mi hanno spostato in difesa. Ho tanta propensione offensiva, ma in Italia si pensa soprattutto a non subire gol. Ogni volta che salgo c’è Samuel che mi grida: “Torna!”. Quando sono arrivato in Italia tutto era diverso ed è stato molto difficile ambientarmi. Ho pensato anche di lasciare, ma poi l’aiuto di mia moglie e dei miei compagni brasiliani mi hanno permesso di andare avanti. Gli italiani sono più felici dei tedeschi e somigliano di più a noi brasiliani. Mi infastidisce chi durante una partita fa un’entrata cattiva. Il calcio per noi è vita e non si può rovinarla spezzando una gamba”.